Alimentazione

Il presentatore di Top Gear dice che la crisi alimentare porterà al cannibalismo

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Il presentatore televisivo Jeremy Clarkson, noto per la conduzione del popolarissimo programma Top Gear, ha affermato che la carenza di cibo globale causata dalla guerra in Ucraina potrebbe alla fine portare al cannibalismo.

 

Il Clarkson, proprietario di una famosafattoria nelle colline Cotswolds, ha descritto questa fosca prospettiva nel suo ultimo pezzo sul quotidiano britannico Sunday Times.

 

Il presentatore scrive che la situazione causata dalla guerra in Ucraina lo starebbe portando a notti insonni e «alcuni momenti di disperazione da grattarsi il mento».

 

L’ex presentatore di Top Gear (che qualcuno considera il miglior programma della storia della TV),  possiede anche una fattoria che è stata la base della sua serie di successo su Amazon Prime Clarkson’s Farm. Ora afferma che sempre più suoi colleghi agricoltori nel Regno Unito stanno lasciando i loro campi a riposo a causa dell’aumento dei costi dei fertilizzanti.

 

Immagine della fattoria del Clarkson scattata da un lettore di Renovatio 21

 

«Il problema è che l’anno prossimo molti agricoltori decideranno che, a causa dei costi, utilizzeranno meno fertilizzanti», ha scritto. «Alcuni cercheranno senza dubbio di non usarne affatto. Altri cercheranno invece di utilizzare cartone o erba tagliata o letame. In ogni caso produrranno meno cibo. Alcuni agricoltori – ne conosco tre solo nella mia zona – hanno già deciso di arare i loro campi l’anno prossimo e di non coltivare proprio niente».

 

«E questo non sta accadendo solo nel Regno Unito. È un fenomeno globale e potrebbe comportare che ci sia forse il 20% in meno di cibo nei negozi del necessario. Questo è male. E poi peggiora perché, tra loro, Russia e Ucraina hanno più di un quarto delle esportazioni globali di grano». Clarkson dimentica di includere tra i grandi produttori di fertilizzante la Bielorussia, che epperò sta dall’altra parte della nuova Cortina di ferro calata sul mondo.

 

La Russia, come noto, ha sospeso le esportazioni di fertilizzanti causano la sospensione dell’export alimentare di varie nazioni.

 

Clarkson teme che il mondo «sta precipitando da uno scivolo ben annaffiato nella fossa della fame, della miseria e della morte».

 

Il riccioluto anziano appassionato d’auto ha anche criticato il governo per non aver risposto adeguatamente alla crisi del costo della vita e ha avvertito che le persone possono «vivere senza riscaldamento, vestiti o persino sesso», ma che «non possono vivere senza cibo».

 

L’agricoltore britannico ex Top Gear non è l’unico ad essere preoccupato. Come riportato da Renovatio 21, la più grande cooperativa agricola USA ha dichiarato che le sanzioni alla Russia potrebbero causare catastrofiche carenze di fertilizzanti.

 

Il costo dei fertilizzanti, assieme a quello del cibo e del carburante, ha causato rivolte in Perù. In Sri Lanka l’interruzione alla filiera agricola, causata  anche dall’implementazione di regole di cosiddetta «agricoltura biologica», ha prodotto una crisi alimentare ora sfociata in aperta rivolta che ha fatto cadere il governo dei fratelli Rajapaksa.

 

Renovatio 21 già sei mesi fa, ben prima del conflitto ucraino, riportava di un possibile attacco organizzato alle forniture globali.

 

Casi di cannibalismo, come noto, stanno avvenendo, sia pur per ragioni «militari», in Ucraina: Renovatio 21 ha pubblicato il video del cittadino ucraino che sostiene di mangiare la carne dei soldati russi morti dopo averla cotta in stile barbecue. Un passo avanti nella finestra di Overton dell’antropofagia?

 

Come riportato da Renovatio 21, concettualmente il cannibalismo può tornare anche con la questione dei fertilizzanti: sono giù più d’uno gli Stati americani che consentono di trasformare i cadaveri in fertilizzanti, di fatto reimmettendo il corpo umano nella catena alimentare.

 

Il concime a base di resti umani è realtà, è legge.

 

Il Clarkson Top Cannibal non sa quanto ha già ragione. E a cosa potrebbe trovarsi dinanzi fra pochissimo.

 

 

 

 

Immagine di Petr Mager via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

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