Geopolitica

Il Pakistan verso i blackout, la chiusura delle fabbriche e forse la guerra civile

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Il Pakistan sull’orlo del disastro energetico, industriale e finanche civile.

 

Bloomberg riporta che K-Electric, l’azienda elettrica di Karachi, è in difficoltà conclamata: «”Queste condizioni attuali stanno ostacolando gravemente la capacità di KE di procurarsi carburante, causando una riduzione permanente della produzione di energia” che si traduce in fino a 10 ore di blackout pianificati per alcuni parti della città, ha affermato Sadia Dada, portavoce di K-Electric».

 

Circa 40.000 aziende saranno soggette a queste interruzioni di corrente e in gran parte chiuderanno:

 

«Nove gruppi imprenditoriali a Karachi hanno detto al governo che è necessario formulare un piano immediato per ridurre i costi energetici o affrontare un disastro economico».

 

Come riportato da Renovatio 21, Islamabad sta trattando con il FMI per evitare il default, giostrando al contempo i suoi problemi con i talebani pakistani del Tehrik-i Taliban Pakistan (TTP), che sembrano non più governabili.

 

Il Paese sta già vivendo episodi di blackout elettrico dovuto agli alti costi dell’energia, ed  instabilità politica in cui è entrata anche l’ISIS con il recente bombardamento di una moschea sciita che ha causato almeno 58 morti e 200 feriti.

 

Il nuovo primo ministro pakistano Shehbaz Sharif lunedì ha affermato che Imran Khan (il suo predecessore, detronizzato da un colpo di palazzo di cui accusa gli americani) vuole scatenare una «guerra civile» nel Paese.

 

Una settimana fa, il deposto premier ha chiesto ai suoi sostenitori di marciare pacificamente verso Islamabad il 25 maggio per premere per lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e nuove elezioni.

 

«Imran Niazi vuole iniziare una guerra civile nel Paese. Ma si sbaglia. La Nazione non lo perdonerà mai e lo terrà per il colletto» ha detto lunedì il primo ministro Shehbaz, rivolgendosi alle domande della stampa.

 

Dopo la sua rimozione, Khan – ex campione di cricket ed ex marito di un’erede degli oligarchi britannici Goldsmith –  aveva intrapreso un giro vorticoso delle principali città e si era rivolto a grandi manifestazioni per vendere la sua teoria della rimozione, apparentemente convincendo la sua base di appoggio che era una vittima e che avrebbe dovuto essere riportato al potere con un chiaro mandato di dirigere il Paese e porre fine ai suoi problemi.

 

Come riportato da Renovatio 21, Khan ha accusato gli Stati Uniti di aver cospirato per rovesciare il suo governo eletto, citando una comunicazione dell’ambasciatore del Paese a Washington.

 

 

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