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Il nuovo album di Morrissey parla dell’attentato terrorista islamico alla Manchester Arena

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Morrissey, icona pop di una fertilissima epoca della musica leggere inglese (il new wave, etc.), è da anni diventato un paria per l’industria musicale.

 

Ritenuto gay e vegano (ma lui smentisce entrambe le etichette) Steven Patrick Morrissey, o «Moz», come lo chiamano i fan più accaniti, è noto per le sue affermazioni spesso politicamente scorrette

 

Ora Morrisey sta per pubblicare un album con una title track che parla dell’attentato alla Manchester Arena avvenuto nel maggio 2017 per mano del «solito attentatore islamico». Ricorderete: la strage al concerto di Ariana Grande che causò ben 23 morti e centinaia di feriti, molti dei quali erano solo bambine.

 

Morrisey sta per pubblicare un album con una title track che parla dell’attentato alla Manchester Arena avvenuto nel maggio 2017 per mano del «solito attentatore islamico». Ricorderete: la strage al concerto di Ariana Grande che causò ben 23 morti e centinaia di feriti, molti dei quali erano solo bambine

L’ex frontman degli Smiths mantiene una solida e cospicua base di fan ma non riesce a trovare un contratto discografico a causa delle tematiche che esprime con i suoi testi.

 

La traccia che dà il titolo al suo nuovo album, Bonfire of Teenagers, parla del «9/11 britannico», come Morrissey affermò in una sua intervista riguardo all’attentato dinamitardo del maggio 2017 alla Manchester Arena da parte del jihadista Salman Abedi.

 

«Bonfire of Teenagers è una traccia magnifica, ma devi aspettarti un po’ di paranoia fabbricata… come i soliti che sostengono che non si possa parlare di quel fatto», ha chiesto l’intervistatore a Morrissey.

 

«Si tratta dei ragazzi che sono stati assassinati. Non siamo incoraggiati a guardare sotto la superficie perché è oscura e nascosta. Ma la canzone è anti-terrorismo, e chiunque lo trovi offensivo non può che essere privo di moralità personale… l’attentato alla Manchester Arena è stato l’11 settembre della Gran Bretagna. Dovremmo apprezzare chiunque faccia domande», ha risposto Moz.

 

L’attentatore suicida Abedi è stato salvato come «rifugiato» dalla Royal Navy britannica dopo il rovesciamento del colonnello Gheddafi in Libia. Gheddafi – grande utilizzatore della cosiddetta arma migratoria –a suo tempo aveva messo in chiaro che, qualora se fosse stato rovesciato, milioni di migranti sarebbero fuggiti verso ovest e i terroristi si sarebbero nascosti tra l’ondata di rifugiati.

 

La notte dell’attentato alla Manchester Arena, molti spettatori e guardie di sicurezza notarono Abedi agire in modo sospetto, ma furono ignorati o non denunciarono il comportamento sospettoso del terrorista per paura di essere etichettati come «razzisti»

Accadde esattamente come predetto dal dittatore della Jamahiriya libica.

 

Come ricorda Summit News, numerosi attacchi terroristici in tutta Europa negli anni che seguirono furono compiuti da «rifugiati», compreso il massacro di Parigi e le numerose decapitazioni in Francia.

 

È stato riportato dalla stampa inglese che la notte dell’attentato alla Manchester Arena, molti spettatori e guardie di sicurezza notarono Abedi agire in modo sospetto, ma furono ignorati o non denunciarono il comportamento sospettoso del terrorista per paura di essere etichettati come «razzisti».

 

Dopo che Morrissey ha avuto la temerarietà di sottolineare come in realtà la «diversità» non sia un punto di forza,l’etichetta discografica BMG – che è di proprietà della Sony Corporation – ha subito annunciato che avrebbe abbandonato Morrissey a causa di «nuovi piani per la diversità» che non lo avrebbero incluso.

 

Morrisey un tempo cantava «Hang the DJ», «impiccate il DJ». Ora la discografia vuole impiccare lui sul patibolo del politicamente corretto e della menzogna globalista, che si nutre del sangue delle vittime di attentati come quello di Manchester: ragazzini che vanno ad ascoltare – appunto – della musica pop vengono disintegrati nell’orrore più schifoso.

 

 

 

 

Immagine di Raph_PH via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

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