Pensiero

Il Nord Stream e il vivere nella menzogna: un ex diplomatico britannico riflette

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Craig Murray è uno scrittore e attivista per i diritti umani, nonché ex diplomatico britannico, oggi noto per la sua visione lucida e l’immenso coraggio.

 

In un articolo recente pubblico sul suo sito, Murray si è dedicato alla questione del Nord Stream con un articolo intitolato «Sy Hersh and the Way We Live Now» («Seymour Hersh e il mondo in cui viviamo ora»), dove riguardo la colpevolezza americana sono stati elargiti ad abundantiam nello scoop di Seymour Hersh  «dettagli forensi, forniti tempi, date, metodi e unità militari coinvolte», tuttavia tutto questo non sembra interessare i grandi media occidentali, che stanno semplicemente ignorando la scioccante storia portata alla luce dal reporter premio Pulitzer.

 

La verità è emersa, ma il mondo la sta ignorando. Alla base, spiega l’ex diplomatico, c’è un meccanismo nuovo che regola i media e la vita degli stessi cittadini. È incredibile, nota Murray, come siamo stati indotti a credere la spiegazione illogica per cui il gasdotto sarebbe stato fatto saltare proprio da Mosca, che ne è la principale proprietaria.

 

Come funziona la psicologia di questa grande menzogna in atto? «Il segreto non è che le persone credano sinceramente a un’affermazione oltraggiosa. Il problema è che credono sinceramente, compiaciuti e ciechi, che stanno combattendo il male. “Non fare domande, segui e basta. Se fai domande, stai promuovendo il male».

 

È uno schema psicosociale che, aggiungiamo noi, abbiamo visto essere innalzato durante il COVID, con la censura diretta di chiunque osasse, anche con base scientifica o istituzionale, tentare di discutere la narrativa in atto, anche quando essa diventava patentemente ridicola. Per farvi un’idea: abbiamo visto la situazione di chi è stato licenziato per mancanza di green pass anche quando svolgeva un lavoro da remoto da casa, con il folle caso arrivato (e rimbalzato indietro) alla Corte Costituzionale.

 

Ora la narrativa sta chiedendo al pubblico occidentale di credere ad altre idiozie: la Russia distrugge il suo gasdotto, colpisce con l’artiglieria le sue stesse truppe alla centrale nucleare di Zaporiggia, il regime di Kiev – che, è stato pure ammesso, ha assassinato subito uno dei suoi negoziatori, ha commesso atti atroci contro i prigionieri di guerra, ha licenziato quantità di funzionari per corruzione e si serve di truppe neonaziste – è fatto di santi cui vanno inviati danari e armi, annesso invito a Sanremo.

 

«Tutte le persone benpensanti sostengono la lotta storica contro i russi malvagi, quindi deve essere giusto leggere la propaganda senza pensarci troppo» scrive Murray.

 

L’ex diplomatico è sconvolto dalla rapidità con cui la Costituzione degli Stati Uniti viene cestinata. Una parte importante del racconto di Hersh riguarda «la serie di decisioni prese per evitare di classificare l’operazione in vari modi che richiederebbero la sua segnalazione al Congresso». Quindi, stiamo assistendo a un atto di guerra da parte del ramo esecutivo, deliberatamente aggirando il Congresso e i suoi poteri di guerra costituzionali. Ricordiamo che qualcuno, perfino nei media conservatori americani, abbia parlato di atto di alto tradimento. L’enormità della cosa, e della punizione possibile, dovrebbe sconvolgere tutti. Invece non succede nulla.

 

Anche a questo, nell’era della menzogna pandemica, siamo stati abituati – abbiamo visto quantità di articoli della Costituzione italiana, incluso il primo, stracciati come niente fosse, magari dalle forze che si credeva dovessero proteggerlo, come i sindacati. La questione, come abbiamo scritto su Renovatio 21, non ha riguardato solo l’Italia e gli USA, ma tutti i Paesi dotati di una Carta (la Germania della sua Grundgesetz, ad esempio), mentre quelli che ne sono privi, come l’Australia, hanno visto repressioni ancore più draconiane e belluine.

 

La situazione del mondo dopo il COVID è stata definita come «post-costituzionale». A quanto pare, con la guerra alla Russia il carattere del potere oramai divenuto legibus solutus si è mantenuto. Anzi: forse il punto di tutta la manovra pandemica era proprio quello.

 

Murray aggiunge che il team composto da Norvegia e Stati Uniti indicato come perpetratore dell’attacco al Nord Stream da Hersh è di fatto costituito dagli stessi due Paesi che hanno tratto i maggiori profitti dall’eliminazione del fornitore russo in Europa di gas naturale. Nemmeno questa lampante, oscena corruzione interessa ai giornali.

 

Scriveva Aleksandr Solzhenitsyn il 12 febbraio 1974, giorno del suo arresto da parte dell’Unione Sovietica. «Ciò che ci sta addosso non si staccherà mai da sé se continueremo tutti ogni giorno ad accettarlo, ossequiarlo, consolidarlo, se non respingeremo almeno la cosa a cui più è sensibile. Se non respingeremo la MENZOGNA».

 

La nuova menzogna sovietica incombe su tutti noi. E non viene dalla Russia.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

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