Pedofilia

Il ministro spagnolo per l’uguaglianza afferma che i bambini «possono amare o avere rapporti sessuali con chi vogliono»

Pubblicato

il

 

Durante una riunione della Commissione per l’uguaglianza del Congresso dei deputati al Parlamento spagnolo, Irene Montero, ministro per l’uguaglianza e membro del partito di sinistra Podemos, ha parlato di diritto di aborto ed educazione sessuale per i bambini, affermando che i bambini hanno il diritto amare o avere rapporti sessuali con «chi vogliono».

 

«Parlare di educazione sessuale è un diritto di bambini e bambine, indipendentemente dalle famiglie, tutti hanno il diritto di conoscere il proprio corpo, di sapere che nessun adulto può toccarlo se non lo vogliono e di sapere che questa è una forma di violenza», ha dichiarato il ministro Montero.

 

«I bambini hanno il diritto di sapere che possono amare o avere rapporti sessuali con chi vogliono, purché basati sul consenso» ha detto il ministro. «Questi sono diritti che devono essere riconosciuti».

 

Contrariamente a quello che sembra essere il discorso della Montero, attualmente l’età del consenso nel Regno di Spagna è 16 anni.

 

 

Lifesitenews scrive che l’intervento, visibile in rete, «sembra essere un tentativo di normalizzare la pedofilia».

 

Come riportato da Renovatio 21, la Finestra di Overton sulla pedofilia sembra essere spalancata da tempo.

 

Lo scorso giugno era emerso il caso di un «professore di etica» norvegese secondo cui la pedofilia dovrebbe essere classificata come una «sessualità innata» e che informazioni sulla pedofilia dovrebbero essere insegnate nelle scuole. La parola usata qui «destigmatizzazione».

 

A inizio anno invece un professore universitario americano aveva asserito che sarebbe un «errore» pensare che la pedofilia sia sbagliata.

 

Sempre a giugno 2022 la testata americana USA Today ha cancellato frettolosamente una serie di tweet dopo che alcuni utenti si erano scandalizzati e avevano cominciato a sostenere che equivalevano alla «normalizzazione della pedofilia». Il giornale, nominando con sicumera «la scienza», affermava che la pedofilia era «determinata nel grembo materno».

 

Dell’anno scorso invece la notizia che i giornalisti australiani non possono più usare la parola pedofilia.

 

Nel 2018, una conferenza TED Talk in Germania, tolta dalla rete e spesso ricaricata da alcuni utenti, destò scandalo perché la speaker sosteneva che la pedofilia non era una scelta, ma un tratto immutabile della persona.

 

 

Singolare ricordare come a Dublino due anni fa una protesta contro la pedofilia abbia subito l’irruzione di un gruppo Antifa.

 

Più inquietante ancora il racconto di una madre, di cui si è dato conto su Renovatio 21, su un incontro con uno sconosciuto che osservava il di lei figlio al campo sportivo.

 

Vi è, in questo crescendo orrendo, una sigla che comincia ad emergere: MAP, «minor attracted person», cioè persona attrati da minori.

 

Sappiamo come il cambiamento del linguaggio sia il primo segno di un passaggio di fase nella Finestra di Overton.

 

Negare che stiano spingendo la pedofilia verso un percorso di oscena accettazione sociale è oramai ridicolo. Come scrive Elisabetta Frezza nel libro Malascuola, «una miriade di dati oggettivi e documentali sta a dimostrare come la pedofilia sia ormai lanciata sulla strada della normalizzazione attraverso le fasi della finestra di Overton, per diventare nella percezione diffusa una mera forma del comportamento sessuale».

 

Gli orchi si preparano ad invadere il nostro villaggio: è non è il Signore degli Anelli, è la realtà vostra e dei vostri figli.

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version