Geopolitica

Il ministro della Difesa rumeno insiste: l’unica possibilità di pace sono i negoziati con la Russia

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Il ministro della Difesa rumeno Vasile Dîncu ha dichiarato l’8 ottobre in un’intervista di un’ora al canale Prima TV che «la guerra in Ucraina continuerà» e che «l’unica possibilità che l’Ucraina potrebbe avere e l’unica possibilità di pace possono essere negoziati con Russia». Lo riporta EIRN.

 

«Certo, questa è una trattativa complessa, poiché gli ucraini hanno lanciato un documento per tutti i paesi europei e la NATO, che mira a dare garanzie di sicurezza all’Ucraina per il futuro. Dopotutto si tratta di negoziati internazionali. I Paesi del mondo, la NATO, gli Stati Uniti dovrebbero negoziare garanzie di sicurezza per l’Ucraina e una pace con la Russia».

 

«L’Ucraina da sola non sarà in grado di negoziare con la Russia, perché la classe politica in Ucraina al momento non può permettersi di realizzare (…) la perdita di territorio, dopotutto un’ingiusta perdita di territorio. Sarebbe una sconfitta politica troppo grande» ha affermato il ministro Dîncu .

 

«La Russia ha le risorse per prolungare la guerra» e che «idealmente, sarebbe raggiungere una situazione di negoziazione, anche se si conclude con un conflitto congelato, la negoziazione farebbe comunque più bene di quanto sta accadendo ora, la distruzione di vite umane, di beni».

 

Le dichiarazioni di un ministro della Difesa UE  non etichettabile come filorusso hanno scatenato prodotto una tempesta nella politica e nei mass media rumeni, con carie voci che ne hanno chiesto  le dimissioni.

 

Il sito internet Pro TV riporta che «fonti del PSD [il Partito Social Democratico romeno, ndr] affermano che diverse ambasciate estere si sono lamentate delle dichiarazioni inadeguate del ministro della Difesa. Le stesse fonti affermano che il ministro della Difesa dovrebbe lasciare l’incarico entro la fine di questa settimana».

 

Il presidente romeno Klaus Iohannis ha dichiarato che «solo l’Ucraina deciderà quando, come e cosa negoziare. Questa è la nostra posizione ufficiale, quella dell’UE, e forse alcuni dei nostri dignitari hanno bisogno di leggere più spesso la stampa per scoprire queste posizioni».

 

Il presidente del Consiglio ha detto di aver bisogno di spiegazioni. Il governo di oggi è una coalizione tra socialdemocratici e liberali e Dâncu è un socialdemocratico.

 

Il sito di notizie rumeno HotNews.ro ha riportato il 10 ottobre l’immancabile reazione del presidente Zelens’kyj: «oggi voglio rivolgere questo appello a coloro nel mondo che sono soggetti alla manipolazione russa su presunti negoziati, sull’ipotesi che solo i negoziati possano porre fine a questo crudele terrorista russo guerra. Lo Stato terrorista vuole la pace? Ovviamente no. Lo dimostra ogni giorno e ogni notte».

 

«E abbiamo bisogno di un’assistenza fondamentale e sufficiente per l’Ucraina, per il nostro popolo, che è un obiettivo per uno stato terrorista. Dobbiamo accelerare la consegna di un numero sufficiente di efficaci sistemi di difesa aerea all’Ucraina» ha aggiunto lo Zelens’kyj, nel solito canovaccio fatto di proclami, condanne e richiesta di armi e danaro.

 

«Stiamo conducendo negoziati sulla fornitura di tali sistemi di difesa, negoziati sull’aumento di altre difese, supporto politico e finanziario per l’Ucraina. Questo è l’unico formato negoziale possibile che può avvicinare la pace» ha detto il presidente ucraino.

 

La pace non pare essere fra le opzioni considerate da Kiev. Ciò lo sappiamo da quando ad aprile Boris Johnson, su probabile mandato del Biden, volò da Zelens’kyj per far saltare un accordo già raggiunto con Mosca.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’agenzia di stampa rumena Mediafax ha pubblicato un articolo il 18 settembre intitolato «Vuoi porre fine alla crisi energetica in Europa causata dalla Russia? Ecco i passaggi per entrare a far parte della Legione straniera ucraina» che di fatto riprendeva gli appelli che fioriscono in rete, pur poi sconfessati dalla diplomazia di Kiev, per reclutare combattenti in tutta Europa, con la nuova motivazione di combattere i russi per risolvere il problema delle bollette.

 

«La crisi potrebbe essere attenuata e persino terminata solo se l’Europa si concentrasse sul problema che ha aggravato la carenza di energia dopo la pandemia di coronavirus: l’aggressione del regime putinista».

 

Non sembrava trattarsi di un pezzo di satira.

 

 

 

 

Immagine di US Secretary of Defense via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

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