Geopolitica

Il ministro degli Esteri austriaco invita al dialogo con la Russia

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Vienna mantiene un canale informale di comunicazione con Mosca e invita al dialogo con la Russia nonostante il conflitto ucraino, ha detto oggi il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt.

 

«L’Occidente dovrebbe continuare a parlare con la Russia come sta facendo il governo degli Stati Uniti», ha sottolineato alla pubblicazione tedesca.

 

Secondo Schallenberg, piattaforme internazionali come l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e le Nazioni Unite dovrebbero essere utilizzate per ulteriori colloqui con la Russia.

 

Il massimo diplomatico austriaco la vede come «la responsabilità globale» dei paesi occidentali. Schallenberg ha sottolineato che Vienna continua a comunicare con Mosca attraverso canali informali. «La Russia non è scomparsa dalla mappa, rimanendo il più grande vicino geografico dell’UE e la maggiore potenza nucleare del mondo», ha dichiarato.

 

Lo Schallenberg aveva fatto discorsi simili pochi mesi fa in un incontro nella prestigiosa università Sciences Po di Parigi, asserendo che Mosca deve far parte del piano di sicurezza europea.

 

L’Austria ha fatto capire già a inizio conflitto di ritenere «impossibile» il divieto imposto dalla UE sul gas russo.

 

L’ex vicecancelliere Heinz-Christian Strache, del partito haideriano FPO, si è scagliato a inizio anni contro le sanzioni alla Russia che, dice, stanno producendo solo «insolvenze e fallimenti di massa» in Europa.

 

Un sondaggio di fine 2022 mostrava come l’FPO, partito dichiaratamente contrario alle sanzioni alla Russia, è in testa ai sondaggi.

 

Come riportato da Renovatio 21, il predecessore di Schallenberg Karin Kneissl, ministro degli Esteri più volte tacciata di essere amica di Putin (che si era presentato anche alla sua festa di matrimonio, ballando con lei), aveva in questi mesi indicato il ruolo di Londra nel fomentare il conflitto.

 

 

 

 

 

 

Immagine di Bundesministerium für europäische und internationale Angelegenheiten via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

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