Il ministero della Difesa russo mette in guardia contro la provocazione del regime di Kiev a Slavjansk

Il generale Mikhail Mizintsev, direttore del quartier generale di coordinamento congiunto per la risposta umanitaria del ministero della Difesa russo, ha messo in guardia nel suo aggiornamento dell’11 luglio contro l’ennesima provocazione elaborata dal regime di Kiev.

«È stato stabilito in modo affidabile che i nazionalisti ucraini stanno preparando l’ennesima cinica provocazione con la morte di civili a Slavjansk nella Repubblica popolare di Donetsk per accusare le forze armate russe di aver compiuto attacchi indiscriminati contro obiettivi civili», ha affermato.

«A tale scopo, i residenti dei vicini quartieri residenziali sono trattenuti nell’edificio del Liceo Agrario Professionale (in via Nauka) con il pretesto di garantire la sicurezza. Allo stesso tempo, l’edificio viene minato e i militanti pianificano di farlo saltare in aria quando le truppe russe lanceranno attacchi di artiglieria contro obiettivi militari in città».

Il generale russo anche fornito altri esempi di forze ucraine che utilizzano istituzioni educative e strutture sociali per scopi militari.

L’uso di attacchi sotto falsa bandiera (detti comunentemte false flag) ha caratterizzato il conflitto russo-ucraino sin da prima dell’operazione militare speciale ordinata dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Erano stati gli USA, per bocca di Biden imbeccato dai suoi servizi o da chissà chi, a suggerire che sarebbe la stata la Russia ad organizzare un attacco flase flag per intervenire in Ucraina, tuttavia non è andata così, e alcune fonti parlano invece di sabotatori polacchi presi in Donbass pochi giorni prima dell’avvio della campagna militare russa.

La Russia ha inoltre avvertito in questi mesi di possibili attacchi false flag di natura chimica da parte di Kiev.

Come riportato da Renovatio 21, anche l’ONU ora riconosce l’uso di scudi umani da parte delle Forze del regime Zelens’kyj. Carrarmati ucraini nascosti tra i condomini erano stati mostrati, forse involontariamente, dalla trasmissione TV italiana Report.

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