Microbioma

Il microbioma intestinale del padre può influenzare la salute del figlio

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La diminuzione della diversità e dell’abbondanza dei microbi intestinali nei topi maschi aumenta il rischio per la loro prole di basso peso alla nascita, crescita stentata e morte prematura. Ciò suggerisce che il microbioma intestinale di un padre può avere un impatto sulla salute del figlio. Lo riporta la testata di divulgazione scientifica americana New Scientist.

 

Numerose ricerche hanno stabilito un legame tra i microbi nelle madri e nei figli, ma si sa poco sull’impatto della salute dell’intestino paterno. Il ricercatore James Hackett del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare di Roma e i suoi colleghi hanno trattato 28 topi maschi con antibiotici, che hanno ridotto di 10 volte l’abbondanza di microbi intestinali negli animali e spostato il loro equilibrio delle specie microbiche.

 

I roditori – insieme ad altri 12 topi maschi a cui avevano interrotto il trattamento antibiotico due mesi prima e a 26 topi di controllo a cui non erano stati somministrati affatto antibiotici – si sono poi accoppiati con le femmine. Insieme i gruppi hanno prodotto più di 400 discendenti.

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I cuccioli di topi con microbioma intestinale compromesso presentavano una serie di problemi di salute non riscontrati in quelli i cui padri non avevano assunto antibiotici o avevano interrotto i farmaci settimane prima del concepimento. Avevano un peso alla nascita significativamente più basso e avevano una probabilità 2,5 volte maggiore di avere un grave rallentamento della crescita a 2 settimane di vita. Circa il 17% di questi cuccioli è morto entro tre mesi, mentre solo il 5% di quelli generati dai topi del gruppo di controllo.

 

Il modo in cui il microbioma intestinale esercita questi effetti non è chiaro, tuttavia ulteriori esperimenti hanno rivelato alcuni indizi. Ad esempio, i topi trattati con antibiotici avevano testicoli più piccoli e un numero di spermatozoi inferiore rispetto a quelli che non avevano mai assunto il farmaco. Presentavano anche livelli diversi di alcuni ormoni che influenzano la salute riproduttiva, come la leptina e il testosterone, nonché differenze nelle piccole molecole che regolano l’espressione genetica negli spermatozoi.

 

Anche i topi fecondati da questi animali presentavano cambiamenti nella placenta, ovvero non riusciva a fornire al feto sufficienti sostanze nutritive.

 

Lo studio rappresenta un primo passo nel legame tra intestino e salute riproduttiva: è la prima volta che la ricerca dimostra che le alterazioni del microbioma intestinale paterno possono avere un impatto sulla salute riproduttiva maschile, sulla qualità dello sperma e sulla salute infantile.

 

Quanto scoperto indica anche che la salute paterna può essere importante per gli esiti della gravidanza, poiché i cambiamenti della placenta sono correlati a complicazioni della gravidanza come la preeclampsia negli esseri umani, afferma Hackett. Si tratta tuttavia solo di speculazioni, poiché la ricerca sui topi non si applica necessariamente agli esseri umani, aggiunge il ricercatore.

 

Come riportato da Renovatio 21, da anni si discute l’importanza dell’esposizione dei bambini ai microrganismi.

 

Una ricerca dello scorso anno ha dimostrato che i vaccini mRNA COVID-19 riducono i batteri appartenenti al genere Bifidobacteria, un batterio intestinale comune e benefico. La vaccinazione contro il COVID è stata anche collegata alla ridotta biodiversità intestinale.

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