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Il «matrimonio» omosessuale legalizzato in tutto il Messico

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Perché il matrimonio tra persone dello stesso sesso fosse approvato in tutto il Paese, è bastato che un solo stato degli “Stati Uniti del Messico” – il nome ufficiale della federazione degli stati messicani – approvasse questa nuova legge.

 

In effetti, solo uno Stato messicano, lo Stato di Tamaulipas situato nel nord-est del paese, è stato l’ultimo dei 32 stati messicani a criminalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

Il 26 ottobre 2022 le autorità politiche dello «Stato Libero e Sovrano» di Tamaulipas hanno approvato con 23 voti favorevoli, 12 contrari e 1 astensione il «matrimonio» omosessuale. Si è deciso di modificare l’articolo 132 del codice civile dello Stato, che fino ad oggi descriveva il matrimonio come l’unione di un uomo e di una donna.

 

Ora, dodici anni dopo che lo Stato del Messico, pioniere in questo campo, ha aperto la strada nel 2010, l’intero Paese ne è colpito. Quest’anno, il processo è decollato, con sette stati che approvano il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

Di fronte a questa decisione hanno protestato molte famiglie e associazioni cattoliche e per la vita, tra cui il Fronte Nazionale per la Famiglia (FNF), che definisce «ingiusta» questa nuova legge, dicendo che equivale a «voltare le spalle al popolo».

 

Così, spiega la FNF, che «il Congresso di Tamaulipas, invece di sostenere la famiglia e il suo nucleo, che è l’istituzione del matrimonio, ha votato voltando le spalle al popolo, svuotando dei suoi contenuti questa istituzione vitale per lo Stato».

 

«La naturale complementarietà tra uomo e donna, aperta alla vita, costituisce il legame intergenerazionale attraverso il quale tutte le nostre comunità sono state, sono e saranno nonostante queste leggi ingiuste», aggiunge il comunicato.

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news

 

 

 

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