Pensiero

Il libri di Dugin assenti da Amazon?

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È stato detto che il brutale assassinio terroristico di Darja Dugina darà grande visibilità alle idee del padre.

 

Tuttavia, una semplice ricerca realizzata da Renovatio 21 sul sito italiano del più noto venditore di libri online, Amazon, ci ha mostrato una bizzarra assenza dei libri scritti da Aleksander Dugin pubblicati e venduti normalmente da editori italiani.

 

Le parole «Aleksandr Dugin» immesse nella stringa di ricerca della pagina forniscono come risultati (limitandoci alle prime voci) un’intervista a Dugin, un libro sulla Cecenia, uno di matrice esoterica di Pjotr Uspesnkij, un dialogo tra Dugin e Olavo de Carvalho, un testo straniero su Dugin in formato elettronico, e poi per qualche motivo che al momento non comprendiamo il testo di Klaus Schwab La quarta rivoluzione industriale e Ordine mondiale di Henry Kissinger.

 

 

Scorrendo i risultati sottostanti troviamo una biografia di Kobe Bryant, un libro della scrittrice lesbica «nemica» di Putin Masha Gessen, un manuale sulla filosofia giapponese Kaizen («impara a godere di ogni singolo momento…»)

 

 

Al momento della nostra ricerca non c’è traccia di libri scritti da Dugin, che in passato a noi sembrava di aver visto, ma a questo punto non siamo più sicuri. Va detto che cercando su Google con stringa «amazon.it + Aleksandr Dugin» si viene  riportati ad una pagina dove c’è, non disponibile all’acquisto, il libro del filosofo russo La quarta teoria politica, che non avevamo incontrato nelle ricerche precedenti. Il nome dell’autore

 

Insomma: cercando il nome sulla stringa c’è qualche volume su Dugin, ma, a quanto possiamo vedere, nessun testo di Dugin.

 

Bisogna considerare che la quantità di testi duginiani tradotti in Italia in decenni di attività – Dugin, ricordiamo, è perfettamente italofono, nonché traduttore in russo dell’opera del filosofo italiano Julius Evola –  è vastissima, e spazia per diverse case editrici i cui cataloghi sono in genere venduti nei database librari.

 

Sul sito e-commerce del concorrente (che immaginiamo segua a grande distanza…) italiano di Amazon per i libri Internet Bookshop i libri di Dugin sono ancora presente e acquistabili – quasi tutti, tranne quelli dati per esauriti probabilmente dallo stesso editore nazionale.

 

 

Prove eseguite con VPN da altro Paese ci hanno dato i medesimi risultati.

 

Risultati simili (con libri su Dugin in inglese, polacco italiano) anche cercando presso il francese Amazon.fr, mentre – insistendo – è possibile trovare qualcosina, un ebook e il libro di Dugin sul Grande Reset, sull’Amazon tedesco, dove, cliccando sul nome dell’autore,  incredibilmente saltano fuori i libri di Putin in lingua italiano, Noomachia, Platonismo politico, Putin contro Putin. Questi testi, in italiano, non sono presenti nella pagina di ricerca al momento in cui abbiamo provato.

 

Sempre nel sito Amazon tedesco, se si entra nella pagina del libro di Dugin in inglese The Great Awakening vs the Great Reset e si clicca sul nome dell’autore si finisce, invece che sulla pagina che riunisce gli scritti di cui sopra, su una pagina che dice «Überprüfen Sie die Rechtschreibung oder verwenden Sie allgemeinere Begriffe» che significa «Controlla l’ortografia o usa termini più generali».

 

Qualche sparuto libro, tra cui i testi di Dugin in italiano che non vi sono nell’Amazon italiano ma in quello tedesco, lo si trova nella versione britannica. Una ricerca veloce sul sito americano non ci ha fatto vedere nessun libro scritto da Dugin, tuttavia già abbondano instant book opportunistici sulla morte della figlia Darja.

 

Renovatio 21 non è in grado di dire altro riguardo a questo fenomeno, tuttavia possiamo ricordare il caso di Joseph Nicolosi, psicanalista pioniere della cosiddetta «teoria riparativa dell’omosessualità», considerata controversa dall’era Obama e fonte di acceso dibattito tra istituzioni psicologiche anche in Italia.

 

Ebbene, ad un certo punto qualche anno fa è stato notato che dalla ricerca di  Amazon erano spariti i libri in italiano di Nicolosi, editi da SugarCo e San Paolo edizioni.

 

 

Anche qui, è facile verificare sul competitor Internet Bookshop come essi siano ancora segnati con «disponibilità immediata».

 

 

Non dissimile è stato il caso dello studioso cattolico americano E. Michael Jones, che su Amazon aveva 40 o 50 testi in forma sia di brevi ebook che di tomi da più di mille pagine.

 

«La censura su Amazon è arrivata senza preavviso o spiegazione» ci disse nel 2020 fa lo stesso Jones, riflettendo sulla gravità della situazione. «Amazon e Google sono ora più potenti dei governi nazionali di Paesi come l’Irlanda e certamente più potenti dei governi statali degli Stati Uniti. Questo deve cambiare perché hanno il potere di governo ma nessuna responsabilità. Non possiamo mandare a casa Jeff Bezos con il voto anche se gestisce l’equivalente in Internet di un servizio pubblico»

 

Nella società elettronica opera quindi una mostruosa capacità di damnatio memoriae, che nell’antica Roma almeno veniva comminata dal Senato, non da un’azienda, e per crimini noti.

 

Chi viene bannato da una piattaforma social lo sa: non vi è processo prima della punizione subita, non vi è possibilità di difendersi – in maniera davvero kafkiana, quasi tutte le volte non si sa nemmeno cosa si è combinato per essere stati fatti sparire. Su internet, cioè su un grande pezzo della vita moderna, non vige più lo stato di diritto, non vi è l’equivalente informatico dell’habeas corpus , perché il ciberverso è –  teoricamente – privato, e quindi di voi fanno quello che vogliono: il «metaverso» è, oltre che post-umano, post-costituzionale.

 

Giustamente, in America la chiamano cancel culture, cultura della cancellazione. I suoi operatori non se ne vergognano, anzi se ne fanno un vanto. Abbattono le statue, distruggono carriere, piazzano immani spirali del silenzio su alcune idee e soprattutto sulle persone che osano avvicinarvisi.

 

Come riportato nella traduzione del discorso fatta da Renovatio 21, il presidente Putin è tornato a parlarne pochi giorni fa alla 10ª Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale quando ha detto che l’egemonia dei poteri del vecchio mondo unipolare «significa stagnazione per il resto del mondo e per l’intera Civiltà; significa oscurantismo, cancellazione della cultura e totalitarismo neoliberista».

 

Cultura della cancellazione, cancellazione della cultura: Se gli va, ti obliterano dalla memoria dell’umanità. Tu, le tue idee, il tuo lavoro, il tuo ricordo: desaparecidos, disintegrati al punto che nemmeno chi vi conosce vi ricorda più – è la Cultura della Morte applicata alla memoria umana.

 

È una situazione mai vista prima, resa possibile dalla potenza scatenata dell’informatica sulle nostre vite, sugli Stati, sull’intera collettività degli esseri umani.

 

E adesso, parlateci della Costituzione, della libertà di parola e pensiero.

 

Chi vi crederà ancora?

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

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