Bioetica

Il lato oscuro dell’empatia medica: bioetica del «comprendo il tuo dolore»

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

 

«Ciò che rende le cose migliori è la connessione». Medici e infermieri sono stati educati a valorizzare l’empatia come un’abilità essenziale nella cura dei pazienti, come mostra questo piccolo e affascinante video.

 

E non solo medici e infermieri: Barack Obama ha dichiarato nel 2007 che «il più grande deficit che abbiamo nella nostra società e nel mondo in questo momento è un deficit di empatia». All’epoca era senatore, ma portò questa filosofia alla Casa Bianca.

 

Ma ci sono dissenzienti dalla saggezza convenzionale.

 

In un articolo sulla rivista Bioethics, Eugenia Stefanello, dell’Università di Padova, in Italia, descrive il lato oscuro dell’empatia per gli operatori sanitari.

 

«Sembra che il buon medico sia diventato sinonimo di medico empatico», scrive. «Tuttavia, pur riconoscendo i suoi numerosi vantaggi, sosterrò che l’empatia clinica sembra nutrire alcuni lati oscuri».

 

 

In primo luogo, da un punto di vista neuroetico, l’empatia si basa sulla «risonanza emotiva». Ciò potrebbe significare che i medici mostreranno più empatia nei confronti di un paziente che gli assomiglia. Quindi potrebbe esserci una correlazione tra empatia e ingiustizia .

 

Inoltre, «condividere il dolore» può portare al burn-out, come hanno dimostrato molti studi, portando, nel peggiore dei casi, al suicidio.

 

In secondo luogo, «l’accesso al mondo interiore degli altri non è né possibile né auspicabile, poiché questa operazione può risultare in un indebolimento della possibilità di agire del paziente».

 

Terzo, «l’empatia clinica può diventare uno strumento che maschera lo squilibrio di potere tra pazienti e medici, e questo può rafforzare una concezione elitaria e paternalistica dell’incontro clinico».

 

Nonostante la sua critica ostile all’empatia, la Stefanello concorda sul fatto che i medici devono essere empatici, ma l’empatia è una qualità complessa e i medici devono essere autocritici sulla qualità delle loro interazioni con i pazienti.

 

 

Michael Cook

 

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

 

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