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Il Kirghizistan ordina la chiusura di tutti i bordelli

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Le autorità del Kirghizistan stanno cercando di chiudere gli stabilimenti che offrono servizi sessuali nel paese entro il 1° dicembre. L’iniziativa è guidata da Kamchybek Tashiev, capo del Comitato Statale per la Sicurezza Nazionale (GKNB), l’agenzia incaricata di combattere il terrorismo e la criminalità organizzata.

 

L’annuncio è stato fatto giovedì, il che significa che le incursioni in tutti i bordelli del Paese dovranno essere completate entro oggi.

 

«I capi degli organi statali e municipali e le forze dell’ordine hanno ricevuto istruzioni sulla necessità di interrompere l’attività degli stabilimenti di intrattenimento, dei complessi termali e dei bordelli che forniscono servizi sessuali ai cittadini entro il 1° dicembre», ha riferito il servizio stampa della GKNB.

 

Sebbene la prostituzione stessa sia stata depenalizzata in Kirghizistan alla fine degli anni ’90, la creazione di bordelli, lo sfruttamento della prostituzione e il reclutamento di prostitute rimangono illegali. Il GKNB ha recentemente effettuato una serie di raid nei bordelli di tutto il paese, chiudendo dieci centri sessuali e arrestando quasi 70 ragazze praticanti il meretricio, ha rivelato Tashiev giovedì, pronunciando un discorso durante una cerimonia per inaugurare la nuova sede dell’agenzia.

 

La GKNB ha anche arrestato sei persone sospettate di aver creato bordelli poiché le prostitute dovrebbero testimoniare contro di loro in un prossimo caso giudiziario, ha suggerito il funzionario. Gli stabilimenti colpiti fornivano servizi di varia qualità, da quelli piuttosto convenienti a quelli più «d’élite», con alcune prostitute che chiedevano fino a 3.000 dollari l’ora, ha rivelato il capo della GKNB ha ribadito il suo impegno a eliminare la criminalità organizzata dal Paese, affermando che le autorità «chiudono un occhio» su di essa da oltre 30 anni.

 

«Tutti sapevano tutto e tutti chiudevano un occhio. Non possiamo continuare così. Non possiamo più chiudere gli occhi davanti a questo. No, elimineremo questo brutto fenomeno, lo Stato ha mezzi e forza sufficienti», ha dichiarato il Tashiev, che a inizio novembre aveva promesso di liberare il Kirghizistan dalla criminalità organizzata entro il 2026.

 

«Sono due anni che mi preparo alla lotta contro la criminalità. Entro il 2026 tutto sarà calmo, non ci saranno più crimini», ha detto il capo dell’anticrimine kirghisa al Parlamento di Bishkek, affermando che mentre il paese era precedentemente conosciuto come un «isolotto della democrazia» in Asia centrale, si trasformerà nell’ «isolotto del potere del diritto» dopo aver terminato il suo impegno.

 

Sono tempi grami per le case di tolleranza, e non solo per il Centrasia merlinizzato.

 

Come riportato da Renovatio 21, lo scorso mese il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato accuse penali contro tre persone che presumibilmente gestivano una «rete di bordelli di fascia alta» che vendeva sesso a funzionari eletti, dirigenti aziendali e ufficiali militari, tra gli altri. Il dato sconvolgente è che pare che il giro avesse pensato ad un business model in linea con l’era di internet: una subscription, un abbonamento mensile, per i servizi mercenari delle malafemmine, e non sappiamo se era previsto anche un livello premium ad un prezzo che terminava con -99.

 

Tuttavia, per le escort non c’è di che preoccuparsi: tra circa un mese ci sarà il World Economic Forum di Davos, riconosciuto festival anche per le squillo di alto bordo, dove il Nuovo Ordine Mondiale mostra la sua natura di lupanare indecente per ricchi sfigati tendenzialmente calvi.

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