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Il governo limiterà la protesta anti-green pass

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Le proteste contro la dittatura sanitaria del sabato saranno limitate da interventi del governo.

 

«Non potranno più esserci cortei che attraversano i centri storici e le strade dello shopping, i manifestanti dovranno stare lontano dagli obiettivi sensibili e — a meno che non ci siano particolari esigenze e garanzie — potranno organizzare soltanto sit-in» riporta il Corriere della Sera.

 

Si tratterebbe di «una stretta ritenuta indispensabile per “garantire i diritti di chi dissente proteggendo però le attività economiche e la salute dei cittadini”».

 

«Non potranno più esserci cortei che attraversano i centri storici e le strade dello shopping, i manifestanti dovranno stare lontano dagli obiettivi sensibili e — a meno che non ci siano particolari esigenze e garanzie — potranno organizzare soltanto sit-in»

Secondo il quotidiano di via Solferino «la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese detta la linea a prefetti e questori», avendo preso fiducia «dopo il successo del dispositivo per la sicurezza del G20 di Ro ma che prevedeva proprio queste limitazioni». La manifestazione al G20 di Roma, ricordiamo, in nessun modo era assimilabile alla protesta contro il green pass, visto che nella capitale si potevano veder sfilare striscioni a favore dei vaccini gratuiti nel Terzo Mondo. (!)

 

Il primo quotidiano nazionale continua scrivendo:

 

«Dopo l’esito disastroso della manifestazione dell’8 ottobre scorso a Roma con l’assalto di Forza Nuova alla sede della Cgil e gli scontri andati avanti fino a sera con le forze dell’ordine, la pianificazione concordata tra la ministra e il capo della polizia Lamberto Giannini in vista del summit internazionale ha consentito di evitare ogni rischio»

 

Si tratta di una limpida dialettica hegeliana: tesi (l’assalto alla CGIL), antitesi (le limitazioni imposte al docile corteo eco-adolescenziale del G20) per poi avere la sintesi, ossia le nuove proibizioni riguardo le proteste.

 

«Una stretta ritenuta indispensabile per “garantire i diritti di chi dissente proteggendo però le attività economiche e la salute dei cittadini”»

C’è spazio addirittura per il recupero di un’esperienza leghista – cioè, quella di un ministro leghista di quelli che piacciono.

 

«Un modello che già nel 2009, quando ministro dell’Interno era il leghista Roberto Maroni e l’Italia era segnata da manifestazioni quotidiane degli studenti, si rivelò vincente».

 

Perché, in fondo, chi protesta contro il green pass è perfettamente assimilabile agli studenti di liceo in sciopero una dozzina di anni or sono.

 

«Il 26 gennaio di quell’anno, dopo mesi di proteste e scontri in piazza con le forze dell’ordine, fu emanata una direttiva che prevedeva di “limitare l’accesso ad alcune aree particolarmente sensibili per motivi sociali, culturali o religiosi o che siano caratterizzate da un notevole afflusso di persone o nelle aree nelle quali siano collocati obiettivi critici”. Ma consentiva anche di “sottrarre alcune aree alle manifestazioni e prevedere forme di garanzia per gli eventuali danni”».

 

Si tratta di una limpida dialettica hegeliana: tesi (l’assalto alla CGIL), antitesi (le limitazioni imposte al docile corteo eco-adolescenziale del G20) per poi avere la sintesi, ossia le nuove proibizioni riguardo le proteste

Cioè, qualcuno alla fine pagherà per i danni della manifestazione (magari cagionati da chissà quale malintenzionato manifestante ondulatorio), e, immaginiamo, più celermente di quanto lo Stato non paghi i danni da vaccino. Le Forze dell’Ordine chiederanno, oltre che i documenti, anche gli estremi della carta di credito?

 

Il tutto per il grande obbiettivo civile di «garantire il diritto di riunirsi e manifestare liberamente, preservando allo stesso tempo l’ordinato svolgimento della convivenza civile».

 

Ragazzi, se questo non è bispensiero stile 1984, non sappiamo cosa lo è: la meccanica mentale imposta per cui il cittadino suddito totalitario deve ritenere vero qualcosa ma al contempo anche il suo opposto, a seconda di quanto gli viene comandato.

 

Libertà di manifestare, ma sottomettendosi a nuove regole del potere.

 

«La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza».

 

Libertà secondo condizioni.

 

Alle manifestazioni statiche e sedute con probabilità offriranno anche il gelato gratis, a soli €1,50 a pallina. Consigliamo, a parte il Malaga e il Puffo, soprattutto il gusto Orwell.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

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