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Il governo giapponese dice ai suoi cittadini di non discriminare i non vaccinati

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Improvvisamente, la Civiltà nipponica.

 

Tutti i Paesi cosiddetti «sviluppati» stanno muovendo verso l’obbligo vaccinale totale.

 

Il governo giapponese, invece, ha chiesto ai suoi cittadini di «non discriminare coloro che non sono stati vaccinati».

 

Il Giappone sta adottando un approccio molto diverso da quello di Europa e USA, affermando che i vaccini dovrebbero essere somministrati solo con il pieno consenso e che non dovrebbero essere usati come strumenti di coercizione o intimidazione.

 

«Nessuna vaccinazione sarà somministrata senza consenso. Per favore, non costringete  nessuno nel vostro posto di lavoro o chi vi sta intorno a farsi vaccinare e non discriminate coloro che non sono stati vaccinati»

Lo si apprende dall’avviso è pubblicato sul sito del Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare;

 

«Anche se incoraggiamo tutti i cittadini a ricevere la vaccinazione COVID-19, non è obbligatoria o obbligatoria. La vaccinazione sarà data solo con il consenso della persona da vaccinare dopo le informazioni fornite. Si prega di vaccinarsi di propria decisione, comprendendo sia l’efficacia nella prevenzione delle malattie infettive sia il rischio di effetti collaterali. Nessuna vaccinazione sarà somministrata senza consenso. Per favore, non costringete  nessuno nel vostro posto di lavoro o chi vi sta intorno a farsi vaccinare e non discriminate coloro che non sono stati vaccinati».

 

Anche il sito web del Primo Ministro contiene una dichiarazione di simile rettitudine.

 

«I vaccini non saranno mai somministrati senza il consenso del destinatario. Esortiamo il pubblico a non forzare mai le vaccinazioni sul posto di lavoro o a coloro che li circondano e a non trattare mai coloro che non hanno ricevuto il vaccino in modo discriminatorio».

 

Questo mentre in Austria, nuovo epicentro della lotta per la sovranità biologica, stanno assumendo ispettori-spia per andare a caccia di non vaccinati e fargli pagare la multa che devono allo Stato per la loro scelta di autodeterminazione di corpo e coscienza.

«I vaccini non saranno mai somministrati senza il consenso del destinatario. Esortiamo il pubblico a non forzare mai le vaccinazioni sul posto di lavoro o a coloro che li circondano e a non trattare mai coloro che non hanno ricevuto il vaccino in modo discriminatorio»: dal sito del Primo Ministro giapponese

 

Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa il governo giapponese aveva espresso perplessità sul vaccino ai più giovani, adducendo come causa «possibili effetti collaterali» come le infiammazioni del muscolo cardiaco.

 

Quattro mesi fa il Paese sospese 2,6 milioni di dosi del vaccino Moderna dopo due morti sospette. Le autorità sanitarie parlarono in «un metallo che reagisce ad un magnete».

 

Anche Pfizer incorse in qualche problema con i vaccini nel Sol Levante: era stata riscontrata una sconosciuta materia bianca galleggiante in cinque fiale inutilizzate del vaccino COVID-19 di Pfizer. Il gigante farmeceutico assicurò che era tutto in regola.

 

Il rapporto del Giappone con i vaccini è piuttosto complicato. Il Giappone ha vietato il vaccino MMR nel 1993 e utilizza invece un vaccino combinato morbillo-rosolia.

 

Qualcuno può avere l’impressione che il Paese, con grande discrezione, negli anni abbia tentato di arginare, senza strepiti, lo strapotere del potere vaccinale.

 

Rimane il fatto, eclatante, che un Paese dove l’individuo non sempre viene prima della collettività (famiglia, clan, impresa, Nazione) rispetta la libertà individuale più dei Paesi occidentali, oramai divenuti dittature asiatiche dove l’individuo, la sua libertà, i suoi diritti sono schiacciati senza pietà alcuna.

 

Il fine del Grande Reset, del resto, è far sì che il mondo, più che al Giappone, assomigli alla Cina.

 

 

 

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