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Il Giappone ha ora il supercomputer più veloce del mondo. Verrà usato per il COVID

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Il Giappone ora ha il computer più veloce del mondo. La macchina è ora utilizzata  per la ricerca sul Coronavirus.

 

Il supercomputer Fugaku si trova presso il Riken Center for Computational Science di Kobe. Per la prima volta dal 2011 è stato levato il vantaggio dagli Stati Uniti e dalla Cina, principali potenze informatiche che si sfidano enantiodromicamente per la creazione di cervelli elettronici di infinita potenza di calcolo.

 

Per la prima volta dal 2011 è stato levato il vantaggio dagli Stati Uniti e dalla Cina, principali potenze informatiche che si sfidano per la creazione di cervelli elettronici di infinita potenza di calcolo

Fugaku può eseguire oltre 415 quadrilioni di calcoli al secondo, 2,8 volte più veloce del sistema Summit sviluppato dall’Oak Ridge National Laboratory nel Tennessee, il supercomputer che deteneva il titolo quando le classifiche sono state pubblicate l’ultima volta a novembre 2019.

 

Il computer è stato sviluppato da Fujitsu e Riken Center, un istituto di ricerca sostenuto dal governo a Kobe. Dispone di 150.000 unità di elaborazione ad alte prestazioni e può testare migliaia di sostanze a settimana. Con un costo di $ 1,5 miliardi, il computer sarà pienamente operativo nel 2021.

 

La scoperta di nuovi farmaci e più in generale di nuove sostanze passa necessariamente per le nuove tecnologie di calcolo informatico

In termini di pandemia, aiuterà a identificare i trattamenti per COVID-19 da circa 2.000 farmaci esistenti, compresi quelli che devono ancora raggiungere la fase di sperimentazione clinica.

 

Mentre le potenze nucleari utilizzano i supercomputer per simulare le esplosioni nucleari ed eseguire test di armi virtuali, nel Giappone sismicamente attivo, secondo il quotidiano commerciale Nikkei, citato dal Guardian, Fugaku può essere utilizzato per modellare l’impatto di terremoti e tsunami, mappando al contempo le vie di fuga.

 

Google, Microsoft, IBM e altri giganti high tech stiano versando miliardi di finanziamenti a laboratori, università e startup che  stanno sviluppando computert quantistici

La scoperta di nuovi farmaci e più in generale di nuove sostanze passa necessariamente per le nuove tecnologie di calcolo informatico, in particolare per i cosiddetti computer quantistici, la cui funzionalità è ancora discussa malgrado Google, Microsoft, IBM e altri giganti high tech stiano versando miliardi di finanziamenti a laboratori, università e startup che li stanno sviluppando.

 

Sulla carta, la rivoluzione tecnologica permessa dai supercomputer quantistici è tale da rendere irriconoscibile la ricerca scientifica come ora la conosciamo.

 

Il continuum tra alta tecnologia e industria farmaceutica, tra Big Data e Big Pharma, oggi più che mai visibile

Aggiungiamo questo tassello alla comprensione del continuum tra alta tecnologia e industria farmaceutica, tra Big Data e Big Pharma, oggi più che mai visibile. Le due parti sono unite in un unico disegno di «progresso» che l’uomo non è in grado di controllare, e che la popolazione terrestre potrà solo subire.

 

 

 

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