Geopolitica

Il generale Mini: «Londra ci trascinerà nella guerra mondiale»

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L’ex comandante della KFOR, tenente generale (ora in pensione) Fabio Mini (in pensione) considera il discorso del capo dell’esercito britannico, il generale Sir Patrick Sanders al Royal United Services Institute (RUSI) come una dichiarazione di guerra contro la Russia.

 

In un articolo per Il Fatto Quotidiano del 1 luglio, intitolato «Prima l’Ucraina e poi l’Europa: NATO pronta alla Guerra Grande», il generale Mini ha scritto che, sebbene Sanders affermi di non voler lanciare una guerra ma semplicemente di essere pronto a combattere una difensiva, le sue «le premesse da lui enunciate rendono vana la sua stessa speranza di non dover combattere la guerra alla quale occorre prepararsi».

 

Secondo Mini, il capo dell’esercito britannico sta preparando il terreno per una possibile guerra tra NATO e Russia. «Il generale sir Patrick Sanders, nuovo capo di Stato maggiore dell’esercito britannico (CGS) ha preceduto i grandi della Nato nella cosa più ostica per quasi tutti i suoi membri: la dichiarazione di guerra» scrive l’incipit dell’articolo, che passa attraverso un’ampia citazione dal discorso di Sanders, per concludere che « la mobilitazione e la preparazione della guerra contro un avversario che “dopo la guerra in Ucraina sarà più forte e pericoloso di prima” porta o al conflitto aperto Usa/NATO-russia o al muro blindato e corazzato tra Europa e Russia, cosa che abbiamo già visto e vissuto e che questa volta non avrebbe né il salvagente della reciproca deterrenza nucleare né la prospettiva di vivere senza l’assillo di altri conflitti».

 

«In tutto questo, ci si può chiedere che fine viene riservata all’ucraina, o di ciò che ne rimarrà, e ai profitti della Ricostruzione in cui tutti sperano. Nella visione di Sanders sembra destinarla a essere ricostruita come base avanzata delle forze Nato in Europa, completamente militarizzata, con la leadership politica in mimetica e costante videoconferenza, con le infrastrutture specializzate per l’attacco militare come una grande Corea del Nord».

 

Nella nuova Ucraina militarizzata dall’Occidente «l’organizzazione sociale sarà rivolta al supporto alle truppe di trenta e più paesi. La Gran Bretagna potrà finalmente rischierare tutto il proprio esercito in Europa come già avvenuto con l’armata del Reno in Germania che potrà chiamarsi Armata del Dnepr».

 

«La Polonia e la Germania potranno spostare le proprie basi in avanti e la Francia tornare in Germania. L’ucraina avrà l’occasione di vivere di rendita militare assicurando i “servizi” di cui tutti gli eserciti del mondo hanno bisogno quando non sono a casa propria».

 

E non importa se la nuova Ucraina NATO «dovrà sacrificare le proprie preziose coltivazioni alle esigenze dei campi di cricket, golf, football e calcio e a quelle altrettanto serie dei poligoni permanenti per le migliaia di carri armati e artiglierie che da qualche parte si dovranno pur addestrare per combattere assieme».

 

Si tratta di giudizi netti e tremendi, ma che non sorprendono chi conosce la schietta sincerità del Mini.

 

Come riportato da Renovatio 21, il generale due mesi fa in un’intervista aveva chiesto la dissoluzione della NATO in quanto «minaccia alla sicurezza europea».

 

 

 

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