Geopolitica

Il generale Mini afferma che i referendum di annessione del Donbass sono validi

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Il generale Fabio Mini in un denso articolo del 2 ottobre su Il Fatto Quotidiano ha rigettato la narrativa occidentale obbligata per cui «il referendum russo nei territori occupati in Ucraina è una farsa, l’annessione è illegale e viola il diritto internazionale».

 

«Referendum e annessione non saranno riconosciuti e quindi non validi» scrive il generale. «Sbagliato: i referendum (e quindi i risultati) sono automaticamente riconosciuti quando sono monitorati da organi internazionali. In ogni caso tale riconoscimento non è necessario ai fini della validità. Ogni paese può dire e condannare quello che vuole, ma è il paese che ha indetto il referendum ad assumersene la responsabilità. Il parere degli altri è prettamente politico e non giuridico».

 

Mini fa capire che l’Occidente dovrebbe forse guardarsi allo specchio prima di parlare.

 

«Dell’occupazione e annessione russa in Georgia, Crimea e Donbass possiamo deprecare i metodi solo dimenticando le nostre “occupazioni”, ma esse sono tra i rarissimi esempi in cui l’occupante, tramite l’annessione, previo o senza referendum, si accolla la piena responsabilità della sicurezza militare, la protezione dei civili e il sostentamento della popolazione».

 

«Anzi, cambiando lo status dei territori da “occupati” a “propri”, la Russia ha assunto responsabilità e impegni ancora più forti. Obblighi che la stessa Ucraina ha violato per otto anni di seguito trattando i “propri” cittadini del Donbass come canaglie».

 

«Con l’arrivo dell’inverno, della vendetta ucraina e delle armi occidentali la popolazione delle province annesse non avrebbe avuto scampo. Che poi la Russia rispetti gli obblighi sarà da vedere ma anche in questo non possiamo dare lezioni».

 

«Con l’annessione, Putin si è posto in una situazione irreversibile: è vero, ma non significa che si siano esaurite le possibilità di negoziato e sorprende che proprio i responsabili della diplomazia internazionale continuino a dire che non ci sono alternative» scrive l’ex militare italiano.

 

«Con l’annessione si è tuttavia ribadito che il negoziato deve partire da basi nuove. Ora sta alla politica occidentale e alla diplomazia trovare delle basi comuni. Rinunciare a questo modesto sforzo conduce soltanto alla guerra mondiale. Forse l’ultima».

 

Come riportato da Renovatio 21, il generale Mini è fra coloro che chiedono apertis verbis la dissoluzione della NATO in quanto «minaccia alla sicurezza europea».

 

In precedenti interventi aveva dichiarato come Londra stesse trascinandoci tutti in una nuova guerra mondiale.

 

 

 

 

Immagine del Consiglio dei ministri di Crimea via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

 

 

 

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