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Il fratellastro dice che Obama è «decisamente gay»

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Il fratellastro di  Barack Obama, il businessman e uomo politico kenyota Malik Obama, ha scritto che a base degli sforzi dell’ex presidente degli Stati Uniti per promuovere l’inclusione di libri a tema LGBTQ nelle biblioteche scolastiche ci sarebbe il fatto che il suo fratellastro americano è omosessuale.

 

«Quest’uomo è decisamente gay», avrebbe scritto lunedì Malik Obama in un messaggio su Twitter poi cancellato.

 

Il post, che è stato riportato da diversi media, è arrivato in risposta a una lettera in cui Barack Obama denunciava il divieto di libri controversi nelle biblioteche per bambini, incluso almeno uno che presenta illustrazioni grafiche di atti sessuali gay.

 

L’ex presidente ha elogiato i bibliotecari nel suo post su Twitter, dicendo che erano in «prima linea» di una lotta quotidiana per «rendere disponibile a tutti la più ampia gamma possibile di punti di vista, opinioni e idee».

 

«Oggi, alcuni dei libri che hanno plasmato la mia vita – e la vita di tanti altri – vengono sfidati da persone che non sono d’accordo con certe idee o prospettive».

 

 

Obama ha continuato a promuovere una campagna chiamata Unite Against Book Bans, uno sforzo dell’American Library Association per affrontare le crescenti richieste di censurare i contenuti che i critici ritengono inappropriati per i bambini.

 

I genitori americani stanno protestando contro libri che includerebbero materiale pornografico o persino pedofilo. Ad esempio, un titolo difeso dai media statunitensi come «il libro più proibito d’America», chiamato Gender Queer, presenta immagini esplicite e descrizioni di bambini impegnati in relazioni omosessuali.

 

«Michelle e io vogliamo ringraziare questi bibliotecari per il loro incrollabile impegno per la libertà di leggere», ha detto Obama. «Spero che leggerete la mia lettera a loro e unisciti a me nel ricordare a chiunque ascolterà – e anche alcune persone che pensi potrebbero non farlo – che il libero e solido scambio di idee è sempre stato al centro della democrazia americana».

 

Malik Obama, che ha lo stesso padre dell’ex presidente, ha visitato più volte la Casa Bianca durante il primo mandato del fratello.

 

Tuttavia, in seguito ha affermato che Barack Obama era «freddo e spietato» e lo ha accusato di aver abbandonato la sua famiglia keniota. «Quello che ho visto era il tipo di persona che vuole che le persone lo adorino», ha detto Malik Obama al New York Post nel 2020. «Ha bisogno di essere adorato, e io non lo faccio. Sono suo fratello maggiore, quindi non lo faccio».

 

Candidatosi alla carica di governatore della contea di Siaya in Kenya nel 2013 con il motto «Obama qui, Obama là», Malik prese circa 3000 voti contro i 140 mila del vincitore. Nel 2016 Malik divenne sostenitore della campagna di Donald Trump, tirando fuori la questione del certificato di nascita di Obama.

 

Come riportato da Renovatio 21, il giornalista americano Tucker Carlson sembrava aver insinuato l’omosessualità di Obama in un suo video di poche settimane fa.

 

«Nel 2008, era ovvio per chiunque prestasse attenzione che Barack Obama avesse una vita personale strana e molto inquietante. Eppure nessuno glielo ha mai chiesto (…) a quel punto, il comportamento di un leader all’interno del proprio matrimonio, la relazione fondamentale della sua vita, era stato dichiarato irrilevante. Erano affari di Barack Obama, non tuoi».

 

 

Come noto, in rete ed oltre per anni si era sparsa la voce che Michelle Obama fosse in realtà un transessuale. Tonnellate di materiale sull’argomento sono state postate nel tempo da quantità di utenti che credono a questa illazione.

 

Il 18 giugno 2008 – pochi mesi prima delle elezioni presidenziali del 2008 – l’ex prostituto omosessuale di Chicago Larry Sinclair ha tenuto un discorso al National Press Club descrivendo in dettaglio come lui e l’allora senatore Obama ha comprato e fumato cocaina e ha fatto sesso con lui nel 1999.

 

I dettagli sono contenuti in un libro scritto da Sinclair intitolato Barack Obama & Larry Sinclair: Cocaine, Sex, Lies & Murder?, ora di  difficile reperibilità.

 

 

 

 

 

Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

 

 

 

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