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Il figlio di Marcos sale al potere nelle Filippine: «la Cina è il nostro più grande partner»

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Ferdinand Marcos junior, detto Bongbong, è stato nominato presidente delle Filippine il 30 giugno.

 

Secondo quanto riportato, dopo la cerimonia il neo presidente ha avuto  un incontro molto sostanzioso con il vicepresidente cinese Wang Qishan che aveva guidato la delegazione cinese all’inaugurazione. È da notare che l’amministrazione Biden ha inviato il marito di Kamala Harris, a capo della delegazione degli Stati Uniti: qualcosa al limite dell’incidente diplomatico.

 

Il Manila Times riporta che il presidente Marcos ha detto al vicepresidente Wang che la Cina è «il partner più forte delle Filippine» e che «l’amicizia di buon vicinato delle Filippine è nell’interesse fondamentale di entrambi i popoli».

 

«Il nuovo governo filippino attribuisce la massima importanza alle relazioni con la Cina ed è disposto ad approfondire la sua partecipazione alla costruzione congiunta» del progetrto One Belt One Road, la cosiddetta nuova Via della Setra.

 

Marcos ha quindi detto di essere pronto a «unire le mani con la Cina nell’affrontare le sfide regionali ed elevare i legami bilaterali a un livello più alto», riporta l’agenzia di Stato cinese Xinhua.

 

Wang ha detto a Marcos che il leader filippino e la sua famiglia (parola non priva di peso…)  hanno dato «un grande contributo» per rafforzare l’amicizia tra Cina e Filippine. Fu la madre di Bongbong Imelda Marcos (la First Lady di Ferdinand Marcos senior) ad aprire le relazione tra le due nazioni con una visita nel settembre 1974 accompagnata dal figlio. Passò alla storia  il famoso «bacio sulla mano» che il presidente cinese Mao offrì alla First Lady Marcos.

 

Wang ha continuato dicendo che «la Cina dà sempre priorità alle Filippine nella diplomazia di vicinato e non vede l’ora di lavorare con il nuovo governo filippino per portare avanti l’amicizia, rafforzare la fiducia reciproca e continuare la cooperazione, in modo da inaugurare una nuova “età dell’oro” delle relazioni tra la Cine le Filippine».

 

Per quanto riguarda la questione del Mar Cinese Meridionale, in cima alla lista degli sforzi degli Stati Uniti per minare le relazioni cinesi con le Filippine e altri nella regione, Wang ha chiesto ai due Paesi «di rimanere impegnati a gestire adeguatamente le controversie e salvaguardare congiuntamente la pace e la tranquillità nel Mar Cinese Meridionale».

 

L’amministrazione Marcos riapre il dibattito sullo sfruttamento congiunto delle risorse nelle acque contese. Durante la cerimonia del 10 giugno per il Premio per la promozione dell’intesa Filippine-Cina, Marcos ha affermato che avrebbe continuato la politica estera indipendente di Rodrigo Duterte.

 

Al vicepresidente Wang questa settimana, ha detto: «Questo è ciò che riteniamo sia il migliore nell’interesse nazionale e credo che sia vantaggioso non solo per i nostri amici in Cina, ma per tutti i nostri amici in tutto il mondo».

 

«Il nostro partner più forte è sempre stato … il nostro prossimo vicino e il nostro buon amico, la Repubblica popolare cinese».

 

Nonostante le promesse di continuare la geopolitica schietta ma equilibrista del predecessore, pare proprio che Bongbong Marcos intenda smarcarsi e chiudere l’era Duterte.

 

 

 

 

Immagine da Twitter, modificata

 

 

 

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