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Il direttore di Roscosmos teme che gli USA possano iniziare la prima guerra spaziale

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Il direttore generale dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin, si aspetta che l’Occidente entrerà in guerra nello spazio.

 

«Possiamo vedere dove si sta effettivamente dirigendo il mondo spaziale occidentale. Si sta dirigendo verso la guerra», ha detto ieri al canale televisivo Rossiya 24  in un’intervista.

 

Rogozin, riferisce TASS, ha affermato che i grandi appaltatori della difesa degli Stati Uniti, come Lockheed Martin, Boeing e SpaceX, sono collegati a un cloud di dati, raccogliendo informazioni visive e radar in tempo reale per «fornire l’opportunità alle forze armate ucraine di utilizzare questo cloud di dati per obiettivi designati, per guidare i loro missili balistici o per far funzionare un sistema di lancio multiplo di razzi».

 

Riferendosi specificamente alla costellazione di satelliti Starlink di SpaceX, Rogozin ha affermato che «incaricato dal Pentagono, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha prontamente portato apparecchiature per gli abbonati (in Ucraina) … e queste apparecchiature per gli abbonati sono distribuite tra le unità delle forze armate ucraine e i battaglioni nazionalisti».

 

«Esse ricevono un segnale a banda larga, incluso l’accesso a Internet, e quindi i sistemi senza pilota sono controllati e le unità sono controllate».

 

La testata governativa russa RT, nella sua copertura dell’argomento, colloca le osservazioni di Rogozin nel contesto dell’intervista del 1 giugno del capo della Cybercom degli Stati Uniti, il generale Paul Nakasone allo Sky News britannico, in cui ha ammesso per la prima volta che gli Stati Uniti stavano sostenendo l’Ucraina conducendo operazioni di hacking offensivo. In settimana la Russia ha fatto sapere di essere pronta a rispondere agli attacchi nel dominio cibernetico.

 

Lo scorso 17 gennaio la NATO ha pubblicato un documento ufficiale – NATO’s overarching Space Policy («Politica spaziale globale NATO») 0 che introduce la dottrina spaziale del Patto Atlantico.

 

Le minacce spaziali devono essere incluse nell’articolo 5, la celeberrima clausola di mutua difesa della NATO che impegna a dare una risposta collettiva nel caso un singolo Paese venga attaccato. In precedenza, la NATO aveva già avviato un centro spaziale, parte del comando aereo di Ramstein, in Germania.

 

La Russia aveva risposto duramente anche quella volta, chiamando il documento «unilaterale ed incendiario».

 

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