Alimentazione

Il direttore del FMI avverte che le sanzioni alla Russia causeranno rivolte di massa

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Il Managing Director del Fondo monetario internazionale (FMI), l’economista e politica bulgara Kristalina Georgieva ha avvertito che le sanzioni anti-russe potrebbero portare a disordini civili in Medio Oriente e altrove a causa dell’alto costo o dell’inaccessibilità delle importazioni di cibo.

 

«Quando i prezzi salgono e i poveri non possono sfamare le loro famiglie, saranno per le strade», ha detto Georgieva al Forum di Doha in Qatar il 27 marzo.

 

«Una cosa che sappiamo dei guai di un posto: viaggiano, non rimangono fermi lì».

 

Chiedendo una cooperazione globale per affrontare la crisi delle forniture di materie prime ed energia, La Georgieva ha dichiarato:

 

«Per favore, lavorate insieme. I produttori di petrolio, i produttori di gas e i produttori di cibo oggi sono in grado di contribuire a ridurre questa incertezza».

 

Indicando il fatto che l’Ucraina è un importante esportatore di grano, ha chiesto una rapida risoluzione della guerra: «più velocemente saranno fuori i carri armati, più velocemente entreranno i trattori».

 

«Abbiamo bisogno, entro luglio, del raccolto in Ucraina per contribuire alla stabilità dei prezzi alimentari».

 

L’indice mondiale dei prezzi alimentari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha raggiunto un altro massimo storico a febbraio, al di sopra sia del picco della crisi alimentare globale del 2008 che della crisi ancora peggiore del 2011, che hanno entrambi innescato proteste e rivolte alimentari tra cui la celebre «primavera araba», riporta EIR.

 

L’indice di febbraio era 140,7, in crescita del 4% da gennaio e quasi il 21% da febbraio 2021. Il precedente massimo storico dell’indice, nel febbraio 2011, era 137,6.

 

L’indice dei prezzi dell’olio vegetale della FAO ha raggiunto il massimo storico di 201,7, in aumento di un altro 8,5% in un mese.

 

L’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è aumentato del 25% in un anno, l’indice dei prezzi della carne del 15% e l’indice dei prezzi dei cereali del 14,8% rispetto a febbraio 2021.

 

«Questi ampi e dannosi aumenti si sono verificati tutti prima dello scoppio della guerra in Ucraina e del cut-off delle esportazioni da Russia e Ucraina» scrive EIR.

 

Come riportato da Renovatio 21, altre voci si sono levate paventando una carestia globale in arrivo.

 

L’ambasciatore brasiliano all’ONU Ronaldo Costa Filho ha dichiarato già quasi un mese fa che le sanzioni avrebbero portato la fame nel mondo.

 

La FAO ha stimato per il mondo arabo che un terzo della popolazione rischierà la denutrizione.

 

L’economista cinese Li Zhiqun ha parlato di un miliardo di persone destinate alla fame: «la più grande violazione dei diritti umani della storia».

 

Lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha chiesto «chi risponderà dei milioni di morti di fame nei Paesi più poveri per la crescente carenza di cibo».

 

Come scritto da Renovatio 21, il caos alimentare potrebbe molto concretamente arrivare anche in Italia.

 

 

 

 

Immagine di Loavesofbread via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

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