Nucleare
Il deputato russo Volodin: il Parlamento UE vuole una guerra nucleare, dovrebbe essere dissolto
Il Parlamento europeo chiede una guerra nucleare e dovrebbe sciogliersi, ha affermato il presidente della Duma di Stato russa, Vjacheslav Volodin.
Il consesso dei deputati UE a Strasburgo ha adottato giovedì una risoluzione che invita l’Europa a consentire all’Ucraina di colpire in profondità la Russia con armi fornite dall’Occidente, nonché a continuare a finanziare lo sforzo bellico di Kiev confiscando i beni sovrani congelati della Russia.
La risoluzione è stata adottata con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astensioni.
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«Ciò che chiede il Parlamento europeo porterebbe a una guerra mondiale con l’uso di armi nucleari», ha affermato il Volodin su Telegram. «Per vostra informazione: il tempo di volo di un missile Sarmat verso Strasburgo è di tre minuti e 20 secondi». Il Sarmat è un noto missile balistico intercontinentale russo. Il più recente missile Sarmat, l’RS-28, è detto in codice NATO «Satan 2». Due anni fa fu eseguito un test proprio mentre il presidente americano Biden visitava l’omologo Zelens’kyj a Kiev.
Il Volodin ha anche ricordato agli eurodeputati che la Russia è stata quella che ha liberato «voi e tutta l’Europa» dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, cosa che «sembra che abbiate dimenticato» e ha esortato l’organismo a «sciogliersi».
La risoluzione del Parlamento europeo ha affermato che «senza revocare le attuali restrizioni, l’Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa» e ha lamentato che «le consegne insufficienti di munizioni e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di annullare l’impatto degli sforzi compiuti finora».
Tra le consegne di armi, equipaggiamento, munizioni e aiuti finanziari per tenere l’Ucraina in vita, l’UE ha riversato decine di miliardi di euro nello sforzo bellico di Kiev, mentre sanzionava la Russia e sequestrava i suoi beni presso la clearinghouse di Euroclear. Nel frattempo, l’UE ha insistito sul fatto che niente di tutto ciò lo rende parte del conflitto.
Le limitazioni imposte ad alcuni sistemi d’arma a lungo raggio consegnati a Kiev hanno contribuito a mantenere la narrazione secondo cui gli USA e i loro alleati non sono direttamente coinvolti. L’Ucraina, tuttavia, ha ripetutamente utilizzato queste armi per colpire il territorio russo, colpendo anche i civili.
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Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato la scorsa settimana che l’Ucraina non ha effettivamente la capacità di utilizzare autonomamente sistemi a lungo raggio, ma che le informazioni di puntamento e le soluzioni di fuoco richiedono il coinvolgimento di personale militare della NATO.
Se l’Occidente «eliminerà le restrizioni», ha dichiarato Putin in un recente messaggio lanciato da San Pietroburgo, «ciò significherà niente meno che la partecipazione diretta dei Paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei Paesi europei, al conflitto in Ucraina». La Russia «prenderà le decisioni appropriate» se ciò accadrà, ha aggiunto il presidente.
L’ambasciatore russo all’ONU, Vassilij Nebenzia, ha ripetuto il messaggio al Consiglio di sicurezza dell’ONU un giorno dopo, osservando che «la NATO sarebbe coinvolta direttamente in un’azione militare contro una potenza nucleare. Non credo di dover spiegare quali conseguenze ciò avrebbe».
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Immagine di Duma.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International