Epidemie

Il COVID impone un’inversione di tendenza sulla politica dei trapianti di organi in India

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La pandemia di COVID-19 ha sospeso i programmi di trapianto di organi in tutto il mondo. Nello stato indiano del Karnataka, non ci sono state donazioni di cadavere da marzo ad agosto

La pandemia di COVID-19 ha sospeso i programmi di trapianto di organi in tutto il mondo. Nello stato indiano del Karnataka, non ci sono state donazioni di cadavere da marzo ad agosto.

 

I chirurghi dei trapianti hanno lamentato che circa 2000 persone con problemi renali sono in lista d’attesa. In risposta , il governo ha fatto un’inversione di tendenza in una politica sui trapianti annunciata a febbraio.

 

A quel tempo è stato vietato il trapianto di organi da pazienti deceduti nello stesso ospedale. Si sospettava che gli ospedali accumulassero organi per i propri pazienti e non li donassero a un bacino comune.

 

Il dottor Kishore Phadke, un funzionario del governo, ha dichiarato al Times of India:

 

«La legge non prevede la preferenza di assegnazione interna agli ospedali donatori. Questa era diventata una pratica per incoraggiare la donazione di organi. Ora, vediamo che il privilegio è abusato e non eticamente. Quando i parenti del malato di cervello cedono gli organi, perché alcuni medici e ospedali dovrebbero rivendicarne la proprietà? Se non lo fermiamo ora, potrebbe danneggiare il concetto di donazione di organi».

«Quando i parenti del malato di cervello cedono gli organi, perché alcuni medici e ospedali dovrebbero rivendicarne la proprietà?»

 

Apparentemente alcune catene ospedaliere avevano formato un cartello con centri sanitari più piccoli per portare i pazienti sul punto di essere dichiarati cerebralmente morti. La mossa è stata impopolare tra tutte le parti interessate.

 

«Per incoraggiare le donazioni di organi e aumentare i trapianti, abbiamo temporaneamente allentato i criteri per l’assegnazione interna», ha detto il dottor Kishore Phadke, un funzionario del governo.

 

«Per il momento seguiremo le vecchie regole. L’ospedale donatore avrà la preferenza quando si tratta di allocazione degli organi. Se non ci sono riceventi idonei presso l’ospedale donatore, l’organo andrà al pool generale. Poiché i reni sono organi condivisi, uno di essi sarà dato al centro di recupero e l’altro andrà al pool generale».

 

 

Michael Cook

Direttore di BioEdge

 

 

 

Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

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