Economia

Il Commissario Europeo per l’Energia: questo inverno sarà «difficile», il prossimo inverno sarà peggio

Pubblicato

il

I ministri UE per l’energia si sono incontrati il ​​30 settembre per affrontare l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia in Europa e presentare un pacchetto di misure di emergenza.

 

Dopo l’incontro, il commissario estone per l’Energia Kadri Simson ha dichiarato alla stampa che «i ministri erano preoccupati, come me, che questo non sarebbe stato un inverno facile per noi, e il prossimo inverno sarà ancora più difficile».

 

I ministri avrebbero accettato (cioè, meglio, detto di cercare di) limitare gli eccessivi profitti delle compagnie energetiche  –il che non ha senso nell’attuale regime di privatizzazione del libero mercato – ma non sono riusciti a raggiungere un accordo sull’imposizione di un tetto massimo al prezzo del gas naturale all’ingrosso.

 

Questa proposta era stata originariamente lanciata dal segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ed è diventata una delle richieste chiave presentate alla Commissione europea da un gruppo di 15 Stati membri dell’UE prima dell’incontro.

 

La Commissione Europea, tuttavia, ha avvertito che una tale mossa indebolirebbe la capacità del blocco di garantire forniture di gas nel mercato globale. La questione verrà discussa in un secondo momento, secondo il ministro dell’Energia lituano Dainius Kreivys.

 

Un certo numero di paesi europei ha rifiutato categoricamente di accettare qualsiasi politica del genere.

 

Ad esempio, il ministro dell’Energia austriaco Leonor Gewessler ha affermato che l’Austria non può sostenere alcun tetto di prezzo sulle forniture di gas importate necessarie per la sicurezza energetica.

 

«Sono consapevole che i vari membri dell’UE hanno opinioni diverse sull’argomento, ma gli altri devono essere chiari sul fatto che l’Austria dipende dalle importazioni di gas naturale e dalle importazioni di gas russe», ha detto ai giornalisti prima della riunione dei ministri dell’Energia dell’UE a Bruxelles.

 

«In tutte queste proposte, non ho visto alcuna certezza che i partner che ci forniscono fornirebbero comunque abbastanza gas all’Europa se non siamo disposti a pagare il prezzo richiesto».

 

Come riportato da Renovatio 21, l’UE per lungo tempo si è rifiutata di mettere mano al TFF di Amsterdam, borsa che tratta i future sul gas, facendo dell’idrocarburo materia di speculazione.

 

Colossi energetici come la francese EDF e la tedesca Uniper sono state ora ri-nazionalizzate; il sindacato britannico ha lanciato una simile proposta per quanto riguarda le aziende che riforniscono i cittadini di Albione.

 

Non si è sentita invece, nemmeno nel brusio pre-elettorale, una voce che parlasse della ri-nazionalizzazione integrale di ENI ed ENEL, aziende nate, in teoria, per dare agli italiani energia a basso costo.

 

Come mai?

 

 

Più popolari

Exit mobile version