Scienza

Il CERN ha votato per espellere Russia e Bielorussia. Fine di decenni di collaborazione scientifica internazionale

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Il Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare (CERN), fondato nel 1954, gestisce il più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo. La sua missione era unire le nazioni attraverso una collaborazione scientifica pacifica e, anche durante la Guerra Fredda, includeva scienziati e laboratori sovietici, fino ai giorni nostri.

 

Il direttore generale Rolf Heuer ha invocato questa dedizione alla promozione di un’indagine scientifica senza restrizioni in occasione del 60° anniversario del CERN del 2014, scrivendo che «il CERN ha più che soddisfatto le speranze e i sogni di far progredire la scienza per la pace».

 

Ma il 15 dicembre 2023, il Consiglio direttivo del CERN ha votato di tagliare i legami con Russia e Bielorussia per la sua operazione militare speciale in Ucraina, scegliendo di non rinnovare gli accordi di cooperazione internazionale che il CERN aveva con i due paesi a partire dal 30 novembre 2024.

 

Il giornale britannico Observer ha scritto il 22 febbraio 2024 che «la decisione ha coronato mesi di intensa attività diplomatica scientifica e discussioni dietro le quinte, spesso mettendo a confronto una comunità scientifica convinta che la collaborazione scientifica internazionale sia un motore di pace anche in tempi di grandi tensioni politiche, contro i governi europei uniti nell’idea che la Russia debba essere duramente sanzionata per il suo attacco all’Ucraina».

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La mossa ha colpito centinaia di scienziati del CERN di nazionalità russa e bielorussa. «Qualcosa sta per rompersi e sarà difficile ripararlo», ha ammesso un partecipante diretto all’Osservatore di Ginevra.

 

Come riportato da Renovatio 21, la collaborazione sulla ricerca di fisica atomica era inizialmente continuata nonostante il conflitto ucraino, con l’invio da parte della Russia in Francia di un magnete gigante per il progetto sulla fusione nucleare ITER.

 

Due anni fa, durante il picco della crisi energetica causata dalla fine della fornitura russa di gas all’Europa, il Large Hadron Collider (collisore di particelle del CERN, detto anche LHR) rischiò di chiudere.

 

Il collisore del CERN è da anni al centro di polemiche più o meno incredibili, terra di debunking per i fact checker intrepidi che ovviamente se ne intendono anche di fisica subatomica, e di metafisica.

 

Alcuni sostengono che il LHR possa aprire un portale su un’altra dimensione, che secondo alcuni potrebbe essere l’inferno: ciò ha costituito la trama di romanzi come Le porte dell’Inferno si sono aperte dello scrittore irlandese John Connoly.

 

Oltre alla possibile creazione di «micro buchi neri», il sito del CERN ha una pagina dedicata alla realtà delle «extra-dimensioni». Anche in quelle russi e bielorussi saranno esclusi?

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Immagine di Maximilien Brice (CERN) via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

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