Big Pharma

Il capo di Pfizer: «microchip biologici dentro ai farmaci». Ecco il Grande Reset

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Il CEO di Pfizer al World Economic Forum di Davos parla di farmaci dotati di microchip ingeribili.

 

Albert Bourla, l’oramai notissimo veterinario greco-ebreo-americano a capo del colosso farmaceutico del vaccino COVID mRNA, ha annunziato al consesso organizzato in questi giorni dal guru del Grande Reset Klaus Schwab questa innovazione biomedica.

 

Si tratterebbe, al momento, di un farmaco che segnalerebbe ai sistemi informatici di essere stato assunto dal cittadino.

 

 

«Imagine the compliance», dice il Bourla: immaginate l’obbedienza. Chiaramente, parlando di obbedienza, egli lascia capire che il suo cliente non è il paziente, ma lo Stato moderno che ha reso ogni suo cittadino un paziente, se non una cavia obbligata a farmaci sperimentali sconosciuti.

 

C’è poco da aggiungere, se non ricordare che al WEF di Davos, il regno di Klaus Schwabbo e del Grande Reset, questa solfa in realtà è stata già ascoltata.

 

Basta riportare alla mente le parole di una delle figure più gettonate del «partito di Davos», il filosofo Yuval Harari.

 

«Ciò che abbiamo visto finora è che aziende e governi raccolgono dati su dove andiamo, chi incontriamo, quali film guardiamo» teorizza il pensatore gay israeliano. «La fase successiva è la sorveglianza sotto la nostra pelle».

 

 

«In precedenza, la sorveglianza era principalmente sopra la pelle. Ora sta andando sotto la pelle. I governi vogliono sapere non solo dove andiamo o chi incontriamo. Vogliono soprattutto sapere cosa sta succedendo sotto la nostra pelle».

 

Importante l’ammissione per cui «Il COVID è fondamentale perché questo è ciò convince le persone. ad accettare, a legittimare la sorveglianza biometrica totaleSe vogliamo fermare questa epidemia, non dobbiamo solo monitorare le persone. Dobbiamo monitorare cosa sta succedendo sotto la pelle».

 

Come riportato da Renovatio 21, lo stesso Schwab ha parlato di «Quarta Rivoluzione Industriale» come «fusione della nostra identità fisica, digitale e biologica» ottenibile con l’impianto di chip cerebrali con cui controllare l’animo del pubblico, e ridefinire il controllo ad esempio dei viaggi internazionali grazie a «scansioni» cerebrali per i passeggeri in aeroporto: «anche attraversare un confine nazionale potrebbe un giorno richiedere una scansione cerebrale dettagliata per valutare il rischio per la sicurezza di un individuo

 

 

In pratica, si tratta di discussioni su nuovi strumenti di sottomissione.

 

E mica si vergognano a parlarne pubblicamente, anzi.

 

Come riportato da Renovatio 21, Bourla – il cui peso politico gli permette incontri secretati con il capo della UE e con il papa –  ha recentemente dichiarato di ricevere brief da CIA e FBI sulle forze contrarie alla vaccinazione. I «no vax» sono stati definiti da Bourla come criminali.

 

In realtà, si tratta solamente persone che non offrono la loco compliance, cioè la loro obbedienza. Cittadini di tutto il mondo che non vogliono essere né cavie, né schiavi, né bestie chippate.

 

 

 

 

 

 

Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)

 

 

 

 

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