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Il capo dell’AIEA: rischio di incidente nucleare nella regione di Kursk

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Le azioni militari in corso nei pressi della centrale nucleare russa di Kursk comportano il rischio di un «incidente nucleare», ha dichiarato martedì ai giornalisti Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA).

 

L’alto funzionario ha fatto visita alla struttura situata nella città di Kurchatov nella regione di Kursk, vicino a dove Kiev ha lanciato un’incursione su larga scala all’inizio di questo mese. I funzionari russi hanno precedentemente accusato le truppe ucraine di aver preso di mira la struttura con dei droni, uno dei quali sarebbe caduto accanto al deposito di combustibile esaurito dell’impianto la scorsa settimana.

 

Grossi ha ribadito che la centrale nucleare di Kursk ha un design più datato che non include alcune delle protezioni che avrebbe un impianto nucleare più moderno. Ad esempio, non ha cupole, che proteggerebbero i suoi quattro reattori in caso di un incidente importante, come un aereo che vi si schianta contro, ha detto. La costruzione del sito è stata avviata nei primi anni ’70.

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Il capo dell’organismo di controllo atomico delle Nazioni Unite ha commentato il suo precedente paragone tra la centrale di Kursk e la centrale nucleare di Chernobyl, affermando che non dovrebbe essere interpretato nel senso che un incidente presso la struttura di Kursk sarebbe della stessa portata del disastro di Chernobyl del 1986. Tuttavia, Grossi ha affermato che l’agenzia è determinata a mitigare i rischi.

 

«Questo conflitto, questa guerra non è responsabilità dell’AIEA. Ciò che è responsabilità dell’AIEA – e noi ci assumeremo questa responsabilità – è assicurarsi che non si verifichi alcun incidente nucleare», ha detto, aggiungendo che il suo messaggio sarebbe stato lo stesso ovunque.

 

«In fin dei conti può sembrare una cosa molto semplice e di buon senso: non attaccare una centrale nucleare».

 

Prima della visita, Grossi ha detto che stava monitorando attentamente gli sviluppi nella regione russa e che il suo viaggio avrebbe permesso all’AIEA di condurre una valutazione indipendente della sicurezza dell’impianto per la comunità internazionale. È prevista una visita in Ucraina la prossima settimana.

 

Mosca ha ripetutamente criticato l’agenzia internazionale per non aver mai identificato l’autore degli attacchi contro gli impianti nucleari, nonostante lo staff dell’AIEA sapesse perfettamente che la colpa era di Kiev.

 

La scorsa settimana, il giornalista militare russo Marat Khairullin ha riferito che l’Ucraina stava preparando una «bomba sporca» per un attacco sotto falsa bandiera alla centrale nucleare di Kursk o Zaporiggia. Mosca ha affermato di aver preso sul serio il rapporto e ha avvertito che qualsiasi attacco del genere sarebbe stato immediatamente affrontato con «dure contromisure militari e tecnico-militari».

 

Due settimane fa era stata nuovamente attaccata la centrale atomica di Zaporiggia.

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Come riportato da Renovatio 21, già cinque mesi fa Mosca aveva esortato l’AIEA a rivelare pubblicamente gli attacchi ucraini alla centrale nucleare di Zaporiggia, attaccata ancora una volta negli scorsi giorni.

 

Kiev ha attaccato varie volte la centrale nucleare dell’oblast’ russo di Belgorod, arrivando a colpire con droni anche la «città atomica» di Kurchatov. Il Servizio di Sicurezza Federale russo (FSB) ha intercettato e neutralizzato piani di attacco terroristici ad impianti nucleari.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Cremlino ha definito le azioni di Kiev «terrorismo nucleare». Lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato la gravità dell’attacco alla centrale atomica di Kursk.

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Immagine di IAEA Imagebank via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

 

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