Immigrazione
Il capo della polizia britannica minaccia Elon Musk
Il commissario della Metropolitan Police di Londra ha minacciato di incriminare gli stranieri per «istigazione all’odio» online, indicando il proprietario di X, Elon Musk, come qualcuno che potrebbe essere perseguito. L’avvertimento arriva nel mezzo di una repressione a livello nazionale contro presunti discorsi d’odio a seguito alla serie di rivolte anti-immigrazione sorte nel Paese.
«Faremo ricadere tutta la forza della legge sulle persone. E che siate in questo Paese a commettere crimini per strada o a commettere crimini da più lontano online, vi daremo la caccia», ha detto venerdì a Sky News il commissario Sir Mark Rowley.
Alla domanda se la polizia metropolitana avesse intenzione di incriminare le persone che pubblicavano sui social media da altri Paesi, Rowley ha risposto: «Essere un guerriero da tastiera non ti rende al sicuro dalla legge», e ha nominato «persone come Elon Musk» come potenziali obiettivi per le indagini.
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Fino a venerdì, più di 700 persone erano state arrestate e più di 300 incriminate per la loro presunta partecipazione alle rivolte, scoppiate dopo che un adolescente di origine ruandese aveva ucciso tre bambine e aveva ferito altri dieci persone in un accoltellamento avvenuto nella città di Southport alla fine del mese scorso.
Inizialmente scatenate da una falsa voce secondo cui l’uomo responsabile degli accoltellamenti fosse un immigrato musulmano, le manifestazioni si sono trasformate in una più ampia reazione contro l’Islam e l’immigrazione di massa, culminata domenica scorsa con l’incendio da parte dei rivoltosi di un hotel che ospitava richiedenti asilo a Rotherham.
Tra gli arrestati, più di 30 sono stati accusati di reati commessi online, come la condivisione di filmati delle rivolte o la pubblicazione di contenuti che, secondo il Crown Prosecutorial Service, «incitano alla violenza o all’odio».
I critici, tra cui Musk, hanno accusato il governo di soffocare la libertà di parola e di gestire un sistema giudiziario two tier, cioè «a due livelli», in cui i sospettati britannici bianchi vengono puniti molto più severamente degli immigrati.
Sabato Musk ha condiviso un post in cui sottolineava la disparità tra i casi di Steven Mailen e Mustafa al Mbaidib. Mailen, 54 anni, è stato condannato a più di due anni di prigione venerdì per aver urlato e «gesticolato» contro un agente di polizia durante una violenta manifestazione a Hartlepool la scorsa settimana; Al Mbaidib, un cittadino giordano di 27 anni, è stato multato di 26 sterline il mese scorso per aver aggredito un’agente di polizia donna a Bournemouth a maggio.
Sure seems like unequal justice in the UK https://t.co/4obUDDE7S1
— Elon Musk (@elonmusk) August 10, 2024
«Sembra proprio che nel Regno Unito ci sia una giustizia iniqua», ha scritto Musk su X. Il miliardario ha anche condiviso una serie di meme che paragonano il primo ministro britannico Keir Starmer a un ufficiale nazista e il governo britannico alla dittatura totalitaria di 1984 di George Orwell.
“You’re sheltering shitposters under your floorboards, are you not?” pic.twitter.com/7TpMLybbtY
— Sir Doge of the Coin ⚔️ (@dogeofficialceo) August 9, 2024
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Lo scontro tra il premier britannico Starmer e il miliardario sudafricano si è acceso da subito.
Starmer sta valutando di modificare l’Online Safety Act britannico per punire le aziende di social media che consentono la diffusione di contenuti «legali ma dannosi», ha riferito venerdì il Telegraph.
La legge, approvata dal precedente governo conservatore del paese, era originariamente destinata a includere tale clausola, ma il passaggio è stato infine ritirato dopo che il ministro del Commercio e delle Imprese Kemi Badenoch si è lamentato che equivaleva a «legiferare per sentimenti feriti».
Come riportato da Renovatio 21, dinanzi ai moti nelle città britanniche – con hotel che ospitano immigrati incendiati e bande di musulmani che si darebbero alla caccia al sostenitore del nativisimo – Musk ha sostenuto la settimana scorsa che nel Paese la «guerra civile è inevitabile».
Le autorità hanno dichiarato che anche ritwittare un contenuto può costituire un reato.
Al momento, il ministero della Difesa di Londra ha escluso l’uso dell’esercito contro la protesta.
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Immagine di Number 10 via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0