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Il capo del Fondo Monetario Internazionale: imminente la crisi del debito globale

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Parlando a un forum sponsorizzato dal gruppo dei media per lo sviluppo Devex a Washington, prima della riunione del 15-16 luglio dei ministri delle finanze del G20 e dei governatori delle Banche Centrali a Bali, in Indonesia, l’amministratore delegato del FMI Kristalina Georgieva ha avvertito di un’imminente crisi del debito tra i Paesi in via di sviluppo.

 

La nuova crisi, ha detto l’economista bulgare, sarà causata dai tassi di interesse più elevati imposti nelle Nazioni avanzate per cercare di controllare l’inflazione. Ovviamente, tassi più alti significano maggiori costi di servizio del debito.

 

Quindi, quelle Nazioni che devono pagare il loro debito in dollari ma non guadagnano dollari si troveranno in una situazione particolarmente difficile.

 

«C’è un rischio crescente di una crisi del debito. Voglio spiegarlo nel modo più chiaro possibile e lo farò nei prossimi giorni» alla riunione dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G20 in Indonesia, ha dichiarato Georgieva.

 

«Perché? Perché il livello del debito è aumentato durante la pandemia, le condizioni finanziarie si stanno restringendo».

 

Gli sconvolgimenti visti in Sri Lanka e in tutto il Sud del mondo (Africa, Sudamerica, Asia sudoccidentale e altri parti dell’Asia) sono una testimonianza del caos finanziario che si è già scatenato.

 

La Georgieva ha avvertito che il 2023 «sarà difficile» per le Nazioni povere. Il 30% dei mercati in via di sviluppo ed emergenti sono a livelli di sofferenza del debito o vi sono prossimi, ha riferito il vertice FMI.

 

Per le nazioni a basso reddito, il tasso raddoppia al 60%. «Quindi, se non agiamo, indovina cosa accadrà? Non va bene per questi Paesi e certamente non va bene per la stabilità finanziaria», ha proclamato. «Quello che vediamo ora è una crisi su una crisi, e forse un terzo shock di inasprimento delle condizioni finanziarie che verrà dopo la pandemia e oltre alla guerra» in Ucraina, riferisce la testata economica american Bloomberg.

 

«Il FMI e le altre istituzioni finanziarie internazionali, ancora aggrappate al defunto sistema monetarista transatlantico, non hanno altro da offrire se non altro caos» commenta EIRN.

 

Come riportato da Renovatio 21, quattro mesi fa la Georgieva aveva avvertito che le sanzioni alla Russia potrebbero portare a rivolte di massa.

 

 

 

 

Immagine di EU Civil Protection and Humanitarian Aid via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

 

 

 

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