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Il cambiamento climatico creerà «patogeni zombi» dall’Artico, dice un rappresentante russo. L’«arca di Noè» delle élite attende a poca distanza

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Il rapido scioglimento del permafrost artico è un  «fenomeno pericoloso», ha  dichiarato Nikolay Korchunov, un alto rappresentante russo presso il Consiglio Artico, alla testata russa RT.

 

Il terreno scongelato che è stato profondamente congelato per secoli, se non per millenni, potrebbe ancora contenere  «alcune spore vitali di batteri e virus “zombi”».

 

La Russia, che ha assunto la guida dell’organizzazione a maggio, considera questo pericolo abbastanza significativo da avviare un progetto di biosicurezza che vedrebbe gli Stati membri del Consiglio Artico lavorare insieme per «determinare il numero di virus e il loro potenziale pericolo», ha  affermato Korchunov.

Il terreno scongelato che è stato profondamente congelato per secoli, se non per millenni, potrebbe ancora contenere  «alcune spore vitali di batteri e virus “zombi”»

 

 

Il forum intergovernativo è composto da otto paesi che hanno la sovranità sulla terra all’interno del Circolo Polare Artico. Oltre alla Russia, include anche Stati Uniti, Canada, Danimarca, Norvegia, Islanda, Finlandia e Svezia.

 

I patogeni secolari non sono l’unico pericolo che può derivare dagli effetti del riscaldamento globale nell’Artico.

 

I cambiamenti climatici «influiscono sulla geografia delle rotte migratorie, nonché sulla stagionalità e sui luoghi di riproduzione di uccelli selvatici, insetti pesci e altri animali», ha  affermato il diplomatico russo.

 

Poiché le rotte migratorie e i luoghi di riproduzione degli uccelli selvatici sono cambiati, alcuni virus che trasportano  «possono subire una ricombinazione genetica e trasformarsi in ceppi che colpiscono l’uomo»,  ha avvertito Korchunov, aggiungendo che alcune specie di uccelli migrano ogni anno pur essendo i «principali vettori»  di agenti patogeni come l’influenza A.

 

Tuttavia, come riportato da Renovatio 21, a Nord si cela anche la speranza, per lo meno per l’élite.

 

Da qualche anno si parla di un fantomatico caveau di semi situato a Svalbard, sull’isola di Spitsbergen, a nord del circolo polare artico

Da qualche anno si parla di un fantomatico caveau di semi situato a Svalbard, sull’isola di Spitsbergen, a nord del circolo polare artico.

 

Come scrive William Engdahl, il governo norvegese ha raccolto gran parte del denaro per la costruzione della struttura, i cui sostenitori hanno dichiarato che era in grado di resistere all’esplosione di una bomba nucleare.

 

Il caveau di Svalbard è stato ribattezzato «l’arca di Noè dei semi» che, in caso di «catastrofe globale», consentirebbe un riavvio dell’agricoltura mondiale. Ma chi deciderà come distribuire quei semi in caso di catastrofe non viene indicato.

 

Questa banca dei semi e l’acquisizione delle sementi è gestita da un’entità chiamata Crop Trust, che ha impressionante elenco di sponsor finanziari chiamato Consiglio dei Donatori. Tra questi spiccano Bayer Crop Science (Monsanto); DuPont Pioneer Hi-Bred; Syngenta AG (ChemChina). I maggiori fornitori al mondo di semi brevettati OGM e prodotti agrochimici come il Roundup con glifosato.

 

I donatori di Crop Trust includono la Bill and Melinda Gates Foundation, il principale donatore che ha avviato il Trust nel 2004 insieme alla FAO.

 

La Gates Foundation è affiliata al Crop Trust tramite la Rockefeller Foundation, che per prima ha finanziato la creazione della biotecnologia OGM a partire dagli anni Settanta.

 

Il presidente del Crop Trust  Margaret Catley-Carlson, già presidente presidente Population Council  l’organizzazione per la riduzione della popolazione di J.D. Rockefeller III per promuovere «pianificazione familiare», dispositivi di controllo delle nascite, sterilizzazione e «controllo della popolazione».

 

 

 

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