Geopolitica

Il battaglione neonazista Aidar si arrende a Lugansk

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Secondo fonti russe, si avrebbe avuto la resa del battaglione neonazista Aidar nell’insediamento di Metelkino, un sobborgo orientale di Severodonetsk.

 

«Nella periferia di Severodonetsk, a Metelkino, è stata confermata la resa dei militanti Aidar insieme ai loro leader», ha scritto su Telegram Rodion Miroshnik, ambasciatore della Repubblica popolare di Lugansk a Mosca, secondo quanto riportato ieri da TASS.

 

Miroshnik ha aggiunto che il villaggio è stato completamente ripulito dai militanti e che «nazisti di recente invincibili» stanno ora testimoniando delle loro azioni e disegnando su mappe la posizione dei loro «associati» a Lisichansk e nei suoi sobborghi.

 

Miroshnik ha aggiunto che i militanti nell’impianto chimico di Azot stanno segnalando di essere pronti a continuare i negoziati.

 

Una fonte nella milizia della Repubblica Popolare di Lugansk ha detto a TASS che le informazioni ottenute dai membri dell’Aidar vengono utilizzate per i negoziati con i militanti, ma che i mercenari stranieri stanno bloccando qualsiasi resa volontaria.

 

«Finora i negoziati con le forze ucraine presso lo stabilimento di Azot non hanno avuto successo. Non hanno iniziato a manifestarsi e ad arrendersi, ma i colloqui continuano», ha detto la fonte.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Battaglione Aidar è stato creato dal Ministero della Difesa ucraino nel 2014 per raccogliere volontari.

 

Due suoi comandanti sono stati eletti alla Rada, il Parlamento ucraino nel 2014, ma non sono stati rieletti nel 2019.

 

Si parlò di legami con il nazismo a causa dell’adesione al battaglione di due del Svenkarnas parti, un partito neonazista svedese.

 

Il motto del battaglione, «s namu Bog», «Dio è con noi», è pure di origine nazista: ricalca il «Gott mit uns» della Germania nazionalsocialista.

 

Nel settembre 2014 Amnesty International ha dichiarato che il Battaglione aveva commesso crimini di guerra, inclusi rapimenti, detenzione illegale, maltrattamenti, furti, estorsioni e possibili esecuzioni.

 

Nell’aprile 2015, il governatore di Luhansk nominato dal governo ucraino Hennadiy Moskal ha dichiarato che il Battaglione Aidar stava «terrorizzando la regione» e ha chiesto al ministero della Difesa ucraino di tenere a freno i suoi membri dopo una serie di furti, tra cui ambulanze e l’acquisizione di una fabbrica di pane.

 

 

 

Immagine di Ritsko Igor Josipovic via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

 

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