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I verbali del CTS inchiodano il governo?

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Dopo che il governo aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio che ordinava di rendere pubblici gli atti secretati del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione civile si erano scatenate diverse polemiche.

 

Alla fine la presidenza del Consiglio dei ministri si è dovuta arrendere, consegnando alla Fondazione Einaudi, che lo ha reso pubblico con una nota diramata, la documentazione in questione.

Secondo le prime ricostruzioni emerse dopo la lettura dei numerosi e corposi verbali, sembrerebbe, come molti già sostenevano, che vi sia stato un ritardo nella gestione dell’emergenza, in particolare nei luoghi dove insorgevano i primi focolai. 

 

Secondo le prime ricostruzioni emerse dopo la lettura dei numerosi e corposi verbali, sembrerebbe, come molti già sostenevano, che vi sia stato un ritardo nella gestione dell’emergenza, in particolare nei luoghi dove insorgevano i primi focolai. 

 

Sarebbe mancata una presa di posizione rapida e decisa, da parte del governo, sull’istituzione delle zone rosse, in particolare ad Alzano e Nembro, in provincia di Bergamo, i due comuni più colpiti del Paese. 

 

La critica situazione nel bergamasco, infatti, sarebbe stata sotto la lente di ingrandimento del CTS, che in data 3 marzo 2020 aveva invitato il governo a istituire quanto prima la zona rossa. 

 

«Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue».

L’Eco di Bergamo ha preso visione dei verbali in cui si legge:

 

«Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue».

 

Se così stessero le cose, si tratterebbe di fatti molto gravi: il Paese è stato sostanzialmente chiuso e messo in ginocchio a causa di un clamoroso ritardo sulla gestione di alcune zone circoscritte che, se trattate con le misure adeguate e già suggerite e ribadite dal Comitato Tecnico Scientifico, avrebbero evitato il danno a cui abbiamo dovuto assistere e al peggioramento socio-economico dagli esiti certamente nefasti e ancora sconosciuti?

 

Cristiano Lugli 

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