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I vaccini contro l’influenza aviaria sono già somministrati agli esseri umani in Finlandia

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La Finlandia è diventata il primo Paese al mondo a offrire vaccini contro l’influenza aviaria, mentre le autorità sanitarie pubbliche locali lanciano l’allarme per una potenziale epidemia.

 

Secondo il sito The-Express.com, la Finlandia ha acquistato sufficienti dosi di vaccino da due dosi, prodotte da CSL Seqirus, per 10.000 persone, nell’ambito di un accordo dell’UE che garantisce 40 milioni di dosi a 15 nazioni.

 

Le autorità sanitarie finlandesi hanno elogiato l’approvvigionamento del vaccino e hanno affermato che sarà distribuito ai pazienti adulti su base volontaria, affermando: «il vaccino sarà offerto a coloro di età pari o superiore a 18 anni che sono a maggior rischio di contrarre l’influenza aviaria a causa del loro lavoro o di altre circostanze».

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Le iniezioni dovrebbero essere iniziate in questi giorni.

 

Sebbene in Finlandia non siano stati documentati casi di trasmissione zoonotica dell’influenza aviaria dagli animali all’uomo, il Paese dichiara apertamente di star prendendo misure per prevenire un potenziale focolaio dovuto ai suoi numerosi allevamenti di animali da pelliccia.

 

«Le condizioni in Finlandia sono molto diverse, in quanto abbiamo allevamenti di pellicce in cui gli animali possono finire a contatto con la fauna selvatica», ha affermato Hanna Nohynek, primario dell’Istituto finlandese per la salute e il benessere.

 

Come riportato da Renovatio 21, testimoniando in una causa legale, la Hoynek aveva affermato di aver sconsigliato i passaporti vaccinali COVID poiché i vaccini non bloccavano la trasmissione e davano un falso senso di sicurezza.

 

Secondo quanto riportato su Substack dal giornalista Paul D. Thacker, la dottoressa Nohynek, considerata esperta di vaccini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha testimoniato in tribunale ad Helsinki di aver informato il suo governo che i passaporti vaccinali non erano necessari ma di essere stata ignorata, nonostante avesse spiegato che i vaccini COVID non fermavano la trasmissione del virus e che i passaporti davano un falso senso di sicurezza.

 

All’inizio di questo mese, il governo degli Stati Uniti ha inoltre ordinato 4,8 dosi di vaccino contro l’influenza aviaria H5 adiuvato su cellule CSL Seqirus.

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Sebbene i casi di influenza aviaria negli esseri umani siano rari, esponenti della sanità pubblica internazionale sostengono che ha il potenziale per diventare la prossima «grande pandemia» e suscitare timori tra i consumatori di carne bovina e latticini.

 

Come riportato da Renovatio 21, la HERA (Health Emergency Preparedness and Response), il braccio operativo della Commissione Europea, ha siglato un accordo con l Seqirus per la fornitura di 665.000 dosi di vaccino per uso umano contro l’influenza aviaria.

 

Il quadro del COVID sembra ripetersi, anche per un’altra notizia che rimbalza da Oltreoceano. L’OMS aveva dato notizia del primo morto per aviaria, in Messico, ma le autorità locali hanno negato risolutamente, dicendo che l’individuo deceduto aveva altre condizioni mediche concorrenti ed era semplicemente risultato positivo all’aviaria: il lettore vede bene che ci troviamo, ancora una volta, dinanzi alla farsa della comorbilità che segnò il biennio pandemico.

 

Oggi come allora, le principali istituzioni sanitarie (OMS, FDA) sembrano spingere l’acceleratore sulla paura, parlando di un’influenza «10 volte peggiore» del COVID.

Come riportato da Renovatio 21, vi sarebbe anche un’altra possibile analogia con il SARS-nCoV-2: secondo uno studio preprint anche il virus dell’aviaria potrebbe essere stato originato in laboratorio.

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