Economia

I prezzi del petrolio si impennano dopo il ritorno di Biden dall’Arabia Saudita senza accordo

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l comunicato congiunto della scorsa settimana rilasciato dopo i colloqui del presidente degli Stati Uniti Joe Biden con il re saudita Salman bin Abdulaziz Al-Saud e il principe ereditario Mohammed bin Salman ha menzionato “l’impegno di Riyadh a sostenere i mercati petroliferi globali in equilibrio per una crescita economica sostenuta”.

 

I prezzi internazionali del petrolio sono aumentati lunedì, con il greggio Brent in aumento del 4,33% a $ 105,49 al barile. L’aumento arriva il giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha concluso la sua visita in Arabia Saudita, in cui non è riuscito a concludere alcun accordo con Riyadh per aumentare l’offerta di petrolio.

 

«È l’OPEC+ a prendere la decisione sull’approvvigionamento di petrolio e il cartello non è minimamente interessato a ciò che Biden sta cercando di ottenere» ha dichiarato al quotidiano britannico Guardian Naeem Aslam, capo analista di mercato della società online Avatrade. «L’OPEC+ continuerà a controllare l’offerta di petrolio, e un Paese da solo non può determinare l’offerta di petrolio – almeno questo è il messaggio che i commercianti hanno tratto dalla visita di Biden in Arabia Saudita».

 

L’OPEC+ è un gruppo di 24 nazioni produttrici di petrolio, composto dai 14 membri dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e da altri 10 membri non OPEC, inclusa la Russia.

 

Mentre l’OPEC è nominalmente guidata dall’Arabia Saudita, il più grande produttore di petrolio del gruppo, la Russia è vista come il principale attore tra i paesi non OPEC.

 

Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, aveva dichiarato alla fine della scorsa settimana che il vertice arabo-americano non ha discusso del petrolio e che le nazioni OPEC+ continueranno a valutare le condizioni del mercato.

 

L’uomo forte di Riyadh, padrone de facto del Regno, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (detto solitamente sulla stampa MbS), da parte sua, ha dichiarato lo stesso giorno che l’unica mossa possibile di Riyadh è aumentare la produzione di greggio da 10 a 13 milioni di barili al giorno entro il 2027, aggiungendo che non c’è capacità aggiuntiva oltre a quella.

 

MbS ha anche sottolineato che erano necessari sforzi unificati per mantenere a galla l’economia globale e che politiche non realistiche riguardo alle fonti energetiche potrebbero istigare un’ulteriore inflazione.

 

Ciò ha fatto seguito alle principali compagnie petrolifere statunitensi che sostenevano che l’amministrazione Biden avrebbe potuto fare di più per contrastare l’impennata dei prezzi del petrolio il mese scorso, accusando il 46° presidente di «imporre ostacoli» agli sforzi dell’industria statunitense per «fornire risorse energetiche».

 

I prezzi della benzina negli Stati Uniti hanno raggiunto livelli record il mese scorso, con una media di oltre 5 dollari per gallone. Un meme crudele ed inaccettabile che circola in rete mostra una foto della scena della morte di George Floyd dove è mostrato anche il cartellone elettronico della pompa di benzina, che segna – ricordiamo, era il 2020 – un prezzo di 1,89 dollari al gallone.

 

L’incontro tra Biden e MbS ha suscitato imbarazzi non solo per il suo fallimento riguardo l’energia, con ripercussioni globali.

 

Biden aveva promesso, in campagna elettorale e dopo, una linea dura contro l’Arabia Saudita e il suo principe-padrone, considerato dalla CIA il mandante dell’assassino del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, squartato da un team dentro il consolato saudita di Istanbul.

 

Secondo un documentario Netflix, mentre i resti dell’editorialista dissidente sarebbero strati distrutti in un forno in giardino simulando un barbecue e buttati poi via, l’omicidio sarebbe avvenuto in una stanza del piano superiore fornita di un sistema di videoconferenza: lo spettatore qui è lasciato speculare.

 

Secondo il ministro di Stato per gli affari Esteri saudita Adel al-Jubeir, nell’incontro con MbS Biden non avrebbe tirato fuori la responsabilità diretta del principe nell’assassinio del Khashoggi. «Non ho sentito quella frase in particolare», ha detto al-Jubeir al corrispondente di Fox News Alex Hogan in un’intervista lo scorso sabato. La Casa Bianca ha poi smentito la versione del ministro al-Jubeir, in sostanza dandogli del bugiardo: non c’è che dire un viaggio diplomatico riuscito sotto tutti i punti di vista, diritti umani in primis.

 

Per questi motivi, ha fatto infuriare anche molti sostenitori di Biden il suo fist bump – saluto che sostituisce un contatto fra pugni ad una stretta di mano – tra il presidente USA e MbS.

 

Il sito satirico Baybylon Bee, intanto, titola: «Disastro in Arabia Saudita mentre Biden continua a chiedere di incontrare Jafar». Jafar è il malvagio gran visir nemico di Aladino, particolarmente ben reso dalla trasposizione Disney.

 

 

Quanto siamo lontani dalla realtà?

 

 

 

 

Immagine di SPA via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

 

 

 

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