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I Paesi che hanno già l’obbligo vaccinale. E i Paesi che lo avranno presto

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Mentre le democrazie liberali occidentali tentennano, mascherando l’obbligo vaccinale con un carnevale di discriminazione e ricatti infami («green pass», «3G», «2G», «2G plus» «super green pass», «pass sanitaire», etc.) vi sono sulla Terra alcune Nazioni che già ora hanno implementato un obbligo puro di siringa anti-COVID.

 

L’Indonesia ha introdotto un ampio obbligo già lo scorso febbraio dicendo ai cittadini che potrebbe essere negata loro l’assistenza sociale, i servizi governativi e anche subire dure sanzioni economiche qualora non si conformassero.

 

La Micronesia, una piccola nazione insulare di poco più di 100.000 persone, ha imposto l’inoculazione per tutti i maggiori di 18 anni alla fine di luglio, richiedendo a chiunque ricevesse fondi federali – una gran parte della popolazione adulta – di dimostrare il proprio stato di vaccinazione.

 

Il Turkmenistan, che è uno dei pochi Paesi che ancora afferma di non avere casi COVID-19 all’interno dei suoi confini e deve affrontare accuse di falsificazione dei dati forniti all’Organizzazione Mondiale della Sanità, a luglio ha reso obbligatoria la vaccinazione per tutti gli adulti idonei.

 

Il Costa Rica è diventato il primo Paese al mondo a richiedere la vaccinazione contro il COVID-19 per i bambini all’inizio di novembre, quando i funzionari hanno affermato che il vaccino si unirà a una serie di altri già necessari per legge. I funzionari non hanno annunciato un limite di età inferiore per il siero  e le dosi per i minori di 12 anni dovrebbero arrivare a marzo del prossimo anno.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’Austria, che è appena tornata in lockdown con pattuglie a controllare chi è fuori di casa, diverrà il primo Paese occidentale ad imporre un obbligo tout court quando, come dichiarato, renderà obbligatoria la vaccinazione  a partire dal 1 febbraio.

 

Il progetto reso pubblico in conferenza stampa dal cancelliere Alexander Schallenberg non ha ancora definito quali sanzioni verranno messe in atto per le persone che ancora rifiutano il vaccino dopo tale data.

 

È estremamente probabile che gli austriaci saranno seguiti da numerosi laender tedeschi, che già applicano le restrizioni 2G, che prevedono cioè diritti solo per chi è vaccinato o guarito – non più per chi si sottoporrà a tampone. Una scelta illogica che potrebbe portare a eterogenesi dei fini clamorose, come il concerto tedesco per soli vaccinati divenuto focolaio COVID.

 

E l’Italia? A giudizio di Renovatio 21, è estremamente improbabile che l’Italia, grande, primissima cavia dello Stato globale pandemico, si faccia superare dai Paesi limitrofi in fatto di restrizioni COVID.

 

Con la differenza che l’obbligo vaccinale in Italia scatterebbe automaticamente anche per il lavoro – un limite che altri Paesi non si sono sentiti di superare con la stessa sicumera vista dal governo Draghi, in barba al primo articolo della Costituzione che fonda lo Stato italiano.

 

Il gradino oltre è quello della vaccinazione coatta: team di vaccinatori e di poliziotti o soldati che, strada per strada, siringano fino all’ultimo renitente nascostosi in casa. Dite: «impossibile»…?

 

È già successo: a Rio de Janeiro, in Brasile, nel 1904. Il risultato fu la Revolta da vacina, di cui Renovatio 21 vi ha varie volte parlato.

 

Non sappiamo se la storia si ripeterà. Sappiamo tuttavia che i potenti di questa farsa con evidenza la storia non la conoscono, così come non conoscono i limiti inviolabili della dignità umana.

 

 

 

 

 

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