Economia

I Paesi Bassi non avranno elettricità nel 2030

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L’operatore di rete olandese TenneT ha avvertito che affidandosi alle «rinnovabili», i Paesi Bassi si sono resi più dipendenti dalle condizioni meteorologiche.

 

Da questa semplice constatazione consegue l’avvertimento di una carenza di elettricità entro il 2030.

 

Il sito NL Times riporta che secondo TenneT, «c’è ancora una capacità di produzione sufficiente per fornire elettricità ai Paesi Bassi, almeno fino al 2025. Ma la domanda di elettricità aumenterà successivamente, prevede l’operatore di rete. E tale domanda va di pari passo con la diminuzione della produzione di elettricità da centrali elettriche a carbone, gas e nucleari europee. Nel frattempo, i paesi cercano rifugio nella generazione di energia sostenibile, ad esempio dal vento e dal sole. Ma rendono il sistema elettrico sempre più dipendente dalle condizioni meteorologiche, secondo TenneT, con conseguente diminuzione della sicurezza dell’approvvigionamento elettrico».

 

Una delle sfide è che a partire dal 2030 potrebbe verificarsi una carenza di elettricità, secondo TenneT, «che potrebbe impedire il pieno soddisfacimento della domanda di elettricità desiderata nei Paesi Bassi in tutte le ore dell’anno». La frequenza e l’entità delle carenze dipendono, tra l’altro, dai collegamenti elettrici internazionali che entrano nel nostro Paese. Anche gli investimenti in nuove centrali elettriche e la chiusura di centrali esistenti in Svizzera e all’estero giocano un ruolo importante.

 

Il direttore delle operazioni di TenneT, Maarten Abbenhuis, ha invitato i legislatori a concentrarsi sulla sicurezza energetica e rendere la generazione di energia più «flessibile»: «L’obiettivo di raggiungere gli obiettivi climatici, per cui non siamo o molto meno dipendenti dai combustibili fossili, è realistico solo con una forte cooperazione europea. Ciò porta alla ribalta nuove sfide che richiedono sempre più attenzione nei prossimi anni».

 

Come riportato da Renovatio 21, l’Olanda – Paese dei mulini a vento e delle dighe – ora spinge per avere centrali nucleari.

 

Il pubblico ha poi appreso che il mercato di scambio del gas naturale, il famigerato TTF, una vera e propria borsa GNL per investimenti su futures basati sulle risorse gasiere, ha sede ad Amsterdam, dove si sospettava vi fosse in gioco una possibile manipolazione speculativa della situazione dell’Europa amputata della fornitura russa.

 

 

 

 

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