Geopolitica

I neonazisti di ritorno dall’Ucraina rappresentano un rischio per la sicurezza francese: interrogazione parlamentare a Parigi

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Il deputato francese Frederic Mathieu, membro del partito di sinistra La France Insoumise, ha lanciato l’allarme sulla presenza di combattenti francesi nella legione internazionale ucraina, sostenendo la minaccia alla sicurezza rappresentata dai militanti di destra che sono partiti per combattere per Kiev, ma che alla fine potrebbero tornare a casa.

 

Mathieu ha presentato un’interrogazione scritta al ministro dell’Interno Gerald Darmanin pubblicata martedì sul sito web del parlamento di Parigi in cui sostiene che tra i 400 francesi partiti per l’Ucraina, «ci sono un centinaio di combattenti, la maggior parte dei quali sono stati chiaramente identificati come parte di movimenti di estrema destra». Alcuni di loro avevano già esperienza militare prima del loro schieramento, ha aggiunto il deputato.

 

Il deputato ha sottolineato che i militanti combattono in unità ucraine come il Battaglione Revanche, fondato da membri dell’organizzazione ultranazionalista Tradizione e Ordine, coinvolta in violenti scontri con la polizia ucraina prima dell’inizio del conflitto nel febbraio 2022.

 

I combattenti francesi in questione, ha detto Mathieu, «mostrano spudoratamente bandiere e tatuaggi con simboli neonazisti sui loro account sui social media».

 

Inoltre «giustificano la loro partecipazione a questo conflitto con la lotta per la civiltà europea» e la «lotta contro le “orde asiatiche”» abbracciando la supremazia bianca, ha affermato.

 

 

L’interrogazione del deputato d’Oltralpe giungono ​​dopo che i media ucraini hanno condiviso una foto di diversi membri del battaglione Revanche con volti sfocati e coperti di tatuaggi para-nazisti, riporta RT.

 

 

 

Mathieu ha anche ricordato, citando funzionari francesi, che il pericolo del terrorismo di estrema destra è aumentato negli ultimi anni, chiedendo a Darmanin se comprendeva i rischi associati al ritorno di individui di destra in Francia e se «sono state messe in atto le misure necessarie» per prevenire sfortunati incidenti.

 

Il ministro dell’Interno francese non ha ancora risposto all’inchiesta.

 

La Russia ha ripetutamente affermato di vedere i mercenari stranieri che combattono per l’Ucraina come obiettivi legittimi, osservando che Kiev li usa come «carne da macello». Il presidente russo Vladimir Putin aveva indicato la «denazificazione» del Paese vicino come una delle ragioni principali della campagna militare nel suo lungo discorso alla vigilia della partenza delle operazioni.

 

Come riportato da Renovatio 21, lo scorso aprile i servizi interni francesi del DGSI hanno arrestato militanti di estrema destra di ritorno dal fronte ucraino che, secondo l’accusa, stavano tentando di portare in Francia armi e munizioni.

 

Le medesime preoccupazioni sono condivise dal Department of Homeland Security (DHS) americano, che teme un ritorno in patria di cittadini statunitensi radicalizzati per divenire, secondo l’etichetta dell’ente di sicurezza, RMVE-WS, che sta per racially-motivated violent extremists – white supremacy («estremisti violenti di matrice razziale: supremazia bianca»).

 

Secondo fonti russe, solo 2.200 foreign fighters sarebbero rimasti in Ucraina su un totale di 12.000 inizialmente accorsi.

 

Neonazisti sanguinari, radicalizzati e abituati agli eccidi in una zona di barbarie come l’Ucraina odierna, potrebbe essere utilissimi alla bisogna.

 

E, ovviamente, potremmo trovarceli in Italia – come già capitato con alcuni episodi criminali (le rapine in villa, pestaggi, etc.) perpetrati da ex militari veterani delle atroci guerre balcaniche degli anni Novanta. Perché, si badi, non solo avranno determinazione e abilità di offesa, ma saranno soprattutto molto armati – con armi che noi stessi gli abbiamo donato.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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