Gender

«I miei testicoli non mi rendono meno donna» dice l’atleta olimpica ermafrodita Caster Semenya

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Una recente intervista della mezzofondista olimpica Caster Semenya con la BBC ha suscitato scalpore sui social media, poiché ha affermato con sicurezza che i suoi testicoli non negano la sua femminilità.

 

Semenya è stata due volte campionessa olimpica e tre volte campionessa mondiale negli 800 piani.

 

Discutendo della sua biologia dopo essere nato con un deficit di 5α-reduttasi 2, che colpisce solo i maschi, il due volte medaglia d’oro olimpica si è difeso gareggiando nelle gare femminili, nonostante abbia dei «testicoli interni» che producono testosterone.

 

 

«Credo che se sei una donna, sei una donna», ha detto Semenya alla BBC. «Ho capito che voglio vivere la mia vita e lottare per ciò che penso e in cui credo in me stessa. Non mi interessano i termini medici o quello che mi dicono. Nascere senza utero o testicoli interni. Ciò non mi rende meno donna. Sono una donna e ho una vagina proprio come qualsiasi altra donna».

 

Semenya ha fatto commenti non dissimili simili la scorsa settimana sul programma TV americano CBS Mornings.

 

 

I commenti dell’olimpionica sono stati fortemente criticati sui social media, anche da parte delle atlete stanche che gli uomini abbiano vantaggi ingiusti negli sport femminili.

 

«Semenya non è una donna con alti livelli di testosterone. È un maschio con livelli normali di testosterone», ha scritto la nuotatrice Riley Gaines, ora attivista che lotta per l’esclusione dei maschi transessuali dalle competizioni sportive.

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In rete alcuni utenti, comprese donne assai indignate, hanno reagito con una condanna simile, in certi casi chiedendo all’atleta di restituire i suoi premi. Alcuni hanno sottolineato il fatto che Semenya abbia avuto due figli come prova che è un uomo che finge di essere una donna. Ha infatti sposato una donna, Violet Raseboya, da cui ha avuto due figli. I giornali non si sono posti tante domande su chi sia il padre biologico.

 

Nonostante sia classificata come femmina alla nascita, secondo quanto riferito Semenya ha cromosomi XY» anziché i cromosomi XX che hanno le donne, tuttavia è stato cresciuto come donna e si presenta come una «donna mascolina».

 

Come riportato da Renovatio 21, a marzo la World Athletics – cioè la Federazione Mondiale che regola l’atletica leggera, detta anche IAFF – aveva annunciato che non consentirà ai transessuali nati maschi di competere con le donne.

 

La corte suprema svedese nel 2020 ha rifiutato di consentire a Semenya di competere contro donne senza assumere farmaci che sopprimono gli ormoni, ma l’atleta ha rifiutato.

 

La Semenya, per cui fu chiesto un test del sesso i cui risultati non vennero mai resi noti, si appellò al Tribunale Arbitrale dello Sport quando la Federazione Atletica internazionale introdusse la normativa che stabiliva a 5 nanomoli di testosterone per litro di sangue il limite di partecipazione alle competizioni femminili.

 

Semenya è in tournée mediatica sulla scia del suo nuovo libro di memorie, The Race to Be Myself.

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Immagine di Citizen59 via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic

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