Reazioni avverse

«I miei problemi cardiaci sono iniziati quando sono stato vaccinato»: l’ammissione del giovane sacerdote

Pubblicato

il

Un prete di 33 anni che è stato recentemente ricoverato in ospedale per problemi cardiaci ha condiviso che i suoi problemi cardiaci sono iniziati il ​​giorno in cui è stato vaccinato. Lo riporta Lifesitenews.

 

Padre Edward Looney ha recentemente pubblicato un video di 25 minuti intitolato proprio «I miei problemi cardiaci sono iniziati quando sono stato vaccinato», in cui ha dettagliato la sua battaglia di quasi due anni con problemi cardiaci da quando ha preso per la prima volta le iniezioni di siero genico sperimentale anti-COVID.

 

Il religioso ha dichiarato di essere stato vaccinato due volte, senza poi andare avanti con i cosiddetti booster.

 

Don Looney, di stanza nella Contea di Door, nello Stato americano del Wisconsin, afferma di essersi sentito sotto pressione nel febbraio 2021 quando gli ospedali e le case di cura hanno detto ai sacerdoti che non potevano visitare se non «completamente vaccinati». Un problema che conosciamo anche qui in Italia, con migliaia e migliaia di fedeli che sono spirati senza estrema unzione.

 

«In realtà quella prima iniezione … son tornato a casa e mi sono reso conto che la mia frequenza cardiaca era più alta del normale», dice il giovane sacerdote.

 

Dopo la seconda iniezione, la sua «frequenza cardiaca era ancora più alta» rispetto alla prima, salendo a 180 battiti al minuto (bpm). Il pronto soccorso locale ha respinto le sue preoccupazioni e gli ha detto di farsi semplicemente «osservare» da qualcuno e di non venire a farsi curare. La sua frequenza cardiaca è rimasta elevata sopra i 100 (bpm) sin dal secondo colpo – 100 bpm è considerato il limite di una frequenza cardiaca a riposo non problematica, con 60 come limite inferiore.

 

 

Nel dicembre 2021, racconta, i dottori gli dicono che non c’era nulla da fare per abbassare la frequenza cardiaca. «Non c’è stato alcun tentativo di cercare di abbassare la mia frequenza cardiaca», lamenta il religioso, che rivela altresì come i successivi medici professionisti gli abbiano  detto che non avevano idea del perché avesse problemi cardiaci.

 

Tali scompensi al miocardio lo hanno reso «stanco» e in difficoltà: «mi basta camminare a 3,5 miglia all’ora, la mia frequenza cardiaca aumenta fino a 150 battiti al minuto».

 

Solo un medico, di recente, ha avuto il coraggio di dirgli che i problemi potrebbero essere correlati al vaccino COVID. «Nessun 33enne dovrebbe riposare a letto», ha detto il medico a padre Looney.

 

La documentazione sui rischi cardiaci conseguenti all’inoculazione mRNA è oramai corposa e condivisa.

 

Uno studio recente ha rilevato che il vaccino Pfizer ha prodotto un segnale di sicurezza, avvertendo di potenziali problemi, dopo che i bambini di età compresa tra 12 e 17 anni hanno sviluppato «miocardite/pericardite in seguito a BNT162b2 [Pfizer]».

 

Un’analisi del Dipartimento della salute della Florida «ha rilevato che c’è un aumento dell’84% nell’incidenza relativa di morte per cause cardiache tra i maschi di età compresa tra 18 e 39 anni entro 28 giorni dalla vaccinazione con mRNA».

 

I problemi dei vaccini e dei problemi cardiaci nei giovani uomini hanno portato un alto funzionario governativo incaricato della sicurezza dei vaccini a mettere in guardia contro il loro uso in quella fascia demografica. Un consulente per i vaccini della Food and Drug Administration, il dottor Doran Fink, ha dichiarato  in una riunione del comitato per la sicurezza dei vaccini del settembre 2021 che gli uomini sotto i 40 anni corrono un rischio maggiore di ricovero in ospedale per iniezioni di COVID rispetto al virus stesso, in particolare a causa di miocardite e altri problemi cardiaci.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

Più popolari

Exit mobile version