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I concepiti in provetta hanno una migliore qualità della vita: ecco lo studio che aspettavate

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Un recente studio australiano ha scoperto che gli adulti concepiti attraverso il trattamento della fertilità possono avere una migliore qualità della vita in età adulta rispetto a quelli concepiti naturalmente. Lo riporta BioNews.

 

Una simile notizia va contro a quantità ragguardevoli di letteratura scientifica che voleva che i bambini prodotti in laboratorio fossero più fragili e cagionevoli di quello invece concepiti secondo natura.

 

La ricerca, pubblicata sulla rivista Human Fertility, ha già studiato la salute dei bambini concepiti con fecondazione in vitro, ma i dati sugli adulti sono limitati perché la fecondazione in vitro è stata implementata per la prima volta relativamente di recente, nel 1978.

 

«I nostri risultati suggeriscono che l’idea di ART [tecnologia di riproduzione assistita, ndr] può fornire alcuni vantaggi sulla qualità della vita in età adulta, indipendentemente da altri fattori psicosociali», ha affermato la dottoressa Karin Hammarberg , autrice principale dello studio presso la Monash University, Melbourne, Australia.

 

Lo studio ha esaminato un gruppo di 193 adulti concepiti attraverso un trattamento per la fertilità e 86 adulti concepiti naturalmente in due momenti distinti: quando avevano tra i 18 e i 28 anni e poi di nuovo tra i 22 e i 35 anni. 

 

Lo studio ha anche mostrato che, indipendentemente dal loro metodo di concepimento, gli adulti che si trovavano in un ambiente psicologico e familiare migliore nel primo time point, avevano maggiori probabilità di avere una migliore qualità della vita nel secondo. 

 

«Forse non sorprende che abbiamo anche scoperto che, indipendentemente dal modo in cui la persona è stata concepita, avere una migliore relazione con i genitori, un minor disagio psicologico e una migliore situazione finanziaria della famiglia nella giovane età adulta hanno contribuito a una migliore qualità della vita degli adulti», ha affermato la dottoressa Hammarberg .

 

Il benessere psicologico dei due gruppi in entrambi i momenti è stato valutato utilizzando il Quality of Life – Brief Assessment (WHOQoL-BREF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

Si tratta di una statistica basata su quattro aspetti del benessere: fisico, che riguarda il dolore, il sonno e i livelli di energia; psicosociale, che include domande sui sentimenti, la memoria e l’apprendimento; di relazione sociali, sul supporto sociale e sulle relazioni; e un quarto aspetto legato all’ambiente circostante.

 

I test statistici hanno mostrato che gli adulti concepiti attraverso il trattamento della fertilità avevano punteggi significativamente più alti nelle sezioni relative alle relazioni sociali e all’ambiente del test al secondo momento.

 

I ricercatori hanno ipotizzato che i risultati positivi per i bambini concepiti attraverso il trattamento della fertilità potrebbero riflettere il fatto che i loro genitori potrebbero avere un desiderio particolarmente forte di un impegno per la genitorialità.

 

Non pare essere stata presa in considerazione l’idea che i figli della provetta vengono prodotti in genere per famiglie che dispongono di una certa prosperità economica.

 

I due gruppi hanno anche completato un questionario sul disagio psicologico Kessler e un’intervista sul benessere psicologico al primo momento.

 

Quest’ultimo includeva domande sull’orientamento sessuale, la situazione finanziaria, la percezione del proprio peso, le relazioni familiari, le amicizie e l’esercizio fisico.

 

Insomma, è lo studio che stavate aspettando: vi dicono che i figli, tutto sommato, a questo punto sarebbe meglio farli in provetta.

 

E, visto che si è lì tra provette, microscopi ed alambicchi, perché non fare una piccola correzione genetica? Non volete un bambino che vada bene a scuola, che eccella nello sport, che non sia prono alla depressione, che non si ammali (magari di AIDS, magari di COVID), e che magari sia anche biondo-dolicocefalo-occhioceruleo come nei desideri di quel famoso precursore dell’eugenetica borghese?

 

Non volete un Designer Baby? Pensateci: in realtà, è ingiusto che non lo vogliate. È ingiusto che sottoponiate vostro figlio alla roulette della natura, invece che dargli un futuro radioso grazie al CRISPR. È ingiusto e in futuro, grazie a Overton, sarà illegale.

 

Perché, come diceva un genetista entusiasta della prole bioingegnerizzata, «sarà come vaccinarli». Oggi come non mai capiamo il sostrato di coercizione dietro ad un’affermazione come questa.

 

Lo avrete capito: sarà presto obbligatorio fare i figli tramite riproduzione artificiale.

 

Se credete che la resistenza che dobbiamo porre ora contro i vaccini mRNA non abbia niente a che fare con tutto questo, ricredetevi.

 

 

 

 

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