Stato

I cileni respingono la proposta di Costituzione gender-abortista-climatica

Pubblicato

il

La scorsa domenica gli elettori in Cile hanno respinto una proposta di nuova Costituzione che avrebbe sancito in legge una serie di richieste di sinistra tra cui il «diritto» all’aborto.

 

La proposta di Costituzione era stata portata avanti dopo il collasso dei partiti tradizionali a seguito della grandi proteste nel Paese nel 2019.

 

Un clamoroso 62% dei cileni ha respinto la bozza della Costituzione – risultato quanto mai specifico visto che il voto di domenica era stato reso obbligatorio.

 

La nuova Costituzione avrebbe legalizzato l’aborto, imposto l’assistenza sanitaria universale gestita dal governo, promosso iniziative di genere, concesso diritti agli animali e all’ambiente,  e avrebbe fornito ad cure fornite dal governo dalla nascita alla morte incluso il diritto all’alloggio, all’istruzione, ai benefici pensionistici, a Internet, alla consulenza legale gratuita, ai servizi igienico-sanitari e altro ancora.

 

La Costituzione proposta avrebbe sostituito la carta della nazione vecchia di 41 anni, che molti media di sinistra tacciano di essere stata imposta durante il governo del generale Augusto Pinochet.

 

Un numero uguale di delegati maschi e femmine, eletti democraticamente, aveva redatto la Carta costituzionale ora respinta con veemenza dal popolo cileno.

 

La Carta avrebbe imposto la «parità di genere» in «enti statali e società pubbliche», dichiarato che «la natura ha diritti» e limitato dove potrebbe essere estratto il litio, la principale ricchezza del Paese soprattutto nell’era delle batterie onnipresenti: il Cile, assieme a pochi altri Paesi, è estremamente ricco di litio, nonché di rame, anche quello regolato dalla Costituzione ora bocciata dal referendum popolare.

 

«Il testo includeva impegni per combattere il cambiamento climatico e proteggere il diritto dei cileni di scegliere la propria identità “in tutte le sue dimensioni e manifestazioni, comprese le caratteristiche sessuali, le identità di genere e le espressioni”», ha sintetizzato il New York Times.

 

Il canale pubblico americano NPR ha ammesso che la nuova Costituzione avrebbe «trasformato il Cile in una delle società più progressiste [liberal, ndr]».

 

Manifestazioni massive della fazione che approvava la nuova Costituzioni hanno avuto, nei giorni prima del voto, ampio spazio su media e social media.

 

Delle dimostrazioni e dei festeggiamenti del popolo del «rechazo» («rifiuto») vittorioso invece non si è praticamente visto nulla.

 

Sono partite, ovviamente, già le proteste violente da parte dei goscisti battuti dal voto popolare.

 


 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version