Pensiero

Halloween notte di sangue. Vero.

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Halloween ha avuto il suo episodio sanguinario in anticipo quest’anno.

 

Lardero, piccolissimo comune nella comunità autonoma di La Rioja, nord della Spagna. Giovedì pomeriggio: Álex , un bambino di 9 anni, giocava nel parco mascherato da Halloween. La famiglia era in un locale attiguo, da dove, hanno riportato i giornali, avrebbero buttato l’occhio per controllarlo.

 

Fino a che, d’improvviso, il bimbo sparisce. Una bambina dà l’allarma. Un signore lo avrebbe portato via. Aggiunge che aveva provato a fare lo stesso anche con lei il giorno pri,a.

 

La Guardia Civil ritrova Álex  ore dopo in fin di vita. Impossibile rianimarlo. Il suo corpo giace sul pianerottolo dell’uomo che ora è accusato di essere l’assassino.

 

La società dei consumi ha voluto creare una notte dove i demoni sono liberi. La questione è che la realtà ha preso la cosa sul serio

El País riporta che l’uomo,  il 54enne Javier Almeida López de Castro, ha passato mezza vita in carcere per aggressioni sessuali e per l’omicidio di un agente immobiliare. Era in libertà condizionata.

 

Non è l’unico caso di delitto compiuto alla vigilia di Ognissanti.

 

Si dice che Halloween sia un riflesso moderno del Samhain, il capodanno celtico, che corrispondeva alla Lemuria degli antichi romani, la festa dei morti. Halloween sarebbe però un termine di origine cristiana, che deriverebbe dallo scozzese All Hallows’ Eve, cioè la notte prima di Ognissanti.

 

Tuttavia, in molti ritengono che l’importanza di Halloween sia stata giunta da una manovra dei padroni della società dei consumi e delle comunicazioni di massa (TV, giornali, etc.) che martellarono su questa usanza rendendola un appuntamento fisso per tutti gli USA prima e per buona parte del mondo occidentale poi. La società dei consumi ha voluto creare una notte dove i demoni sono liberi. La questione è che la realtà ha preso la cosa sul serio.

 

Notte del 30 ottobre 1973, Fond du Lac, Wisconsin: Lisa French, nove anni, bussa alla porta del vicino Gerald Turner per la routine del «dolcetto o scherzetto». Turner la stupra, la uccide, la metta in sacchetto di plastica e la getta in una discarica.

«Trick or treat», indebitamente tradotto con «dolcetto o scherzetto», la formula di rito che devono pronunciare i bambini che vagano per la città estorcendo leccornie, ha in origine un significato cruento: «maledizione o sacrificio»

 

Notte del 31 ottobre 1957, Los Angeles, California: il veterano della II Guerra Mondiale Peter Fabiano, un marine, apre la porta a quello che crede essere un ragazzino che chiede le caramelle. Trova invece la morta: qualcuno gli spara a bruciapelo. La Polizia incastrerà l’ex amante lesbica della moglie di Fabiano, e una complice.

 

Notte del 31 ottobre 1975, Greenwich, Connecticut: la quindicenne Marta Moxley viene trovata percossa e pugnalata a morte sotto l’albero davanti casa. A fianco del corpo, una mazza da golf ferro 6, spezzata in quattro parti.

 

Notte del 31 ottobre 1998, South Bronx, New York: il parabrezza del programmatore di computer Karl Jackson viene colpito da un uovo. L’uomo, il quale stava recandosi a prendere il figlio ad una festicciola, scende per lamentarsene con i discoli autori del lancio, che non la prendono bene; lo inseguono, lo fermano, e gli sparano nella testa.

 

Notte del 31 ottobre 1975, Deer Park, Texas: il bambino di otto anni Timothy O’Brien ingerisce alcune caramelle del tipo Pixy Stick raccolte durante il tour del vicinato («trick or treat»). Cade al suolo, ha le convulsioni. Muore un’ora dopo in ospedale. Era stato in realtà il padre, che voleva incassare l’assicurazione sulla vita del figlio. Nove anni dopo, fu giustiziato.

 

O si offre il cibo agli «spiriti» (che surrogati oggi dai mostri nei quali si travestono i nostri bimbi), o se ne viene maledetti

Notte del 31 ottobre 2012, Michigan: il predicatore John D. White bussa alla roulotte della sua amante, che vive con il figlio in un trailer park. Quindi, la strangola e ne getta il corpo in mezzo ai boschi, quindi torna alla roulotte dove veste il figlio di lei con un costume da Halloween.

 

Notte del 31 ottobre 1993, Pasadena, California: tre ragazzi uccisi a colpi di arma da fuoco mentre tornano da una festa.

 

Notte del 31 ottobre 2004, Napa Valley, California: Leslie Mazzara e Adriane Insogna vengono massacrate nel loro appartamento. L’assassino, scoprirà la polizia poi, è il fidanzato di una loro cara amica.

 

Notte del 31 ottobre 2005, Frederica, Delaware: l’intera comunità osserva una macabra decorazione che campeggia su di un albero in pubblica piazza. Ci vogliono diverse ore per capire che non si tratta di uno scenografia per una festa: è davvero il corpo di una signora quarantaduenne, impiccata.

 

Notte del 31 ottobre 1981, ad Amarillo, Texas: il diciassettenne Johnny Lee Garret stupra una suora di 76 anni e la uccide a coltellate.

 

È quale è il sacrificio più grande che questi «spiriti possono chiedere»? Qual è l’ultimo sacrificio che gli uomini possono offrire? Risposta semplice-semplice: il sacrificio umano

Notte del 31 ottobre 2011, Armstrong, British Columbia: Taylor van Diest, 18 anni, manda un SMS al fidanzato in cui dice di sentirsi pedinata da qualcuno. Viene ritrovata a lato della ferrovia in fin di vita, picchiata a sangue. Morirà poco dopo in ospedale.

 

Anche l’Italia ha il suo celeberrimo fatto si sangue legato ad Halloween e non è nemmeno solo nostro, visto che in un modo o nell’altro sono implicati i cittadini di 4 o 5 Stati: l’omicidio della giovane britannica Meredith Kercher, di cui erano ancora fresche, su Facebook, le foto della festa in maschera a cui aveva appena partecipato nella città universitaria internazionale di Perugia. I giornali, subito, per farci vedere il volto di Mez presero quelle immagini e le pubblicarono. La giovane era vestita da diavoletta, da vampiretta, sorrideva…

 

Fu massacrata senza pietà. Ad oggi, visti i processi, i documentari, il clamore immenso (spinto dalla famiglia di Amanda Knox, che assunse abili PR e riuscì a coinvolgere perfino Hillary Clinton) non abbiamo ancora capito bene che idea farci dell’assassinio della povera Meredith: sappiamo solo che è stata massacrata.

 

Il sacrificio umano, quindi, è il sottotesto della festa di Halloween. È la sua quintessenza, passata, presente e futura

Il movente? Se il movente fosse davvero una sorta di furia necrosessuale, come si ipotizzò, non possiamo non pensare che si tratterebbe proprio di una di quelle energie che, per giuoco ma fino ad un certo punto, Halloween vorrebbe liberare. Mostri, teschi, vampiri, streghe, zucche inquietanti (la zucca con la candela Jack-o-Lantern, viene talvolta spiegato come simbolo delle anime incorse nella dannazione), starebbero a significare proprio questo – una notte dove le potenze del mondo infero sono lasciate libere di interagire con le cose umane.

 

«Trick or treat», indebitamente tradotto con «dolcetto o scherzetto», la formula di rito che devono pronunciare i bambini che vagano per la città estorcendo leccornie, ha in origine un significato cruento: «maledizione o sacrificio».

 

O si offre il cibo agli «spiriti» (che surrogati oggi dai mostri nei quali si travestono i nostri bimbi), o se ne viene maledetti.

 

È quale è il sacrificio più grande che questi «spiriti possono chiedere»? Qual è l’ultimo sacrificio che gli uomini possono offrire?

 

Chi crede che alla dimensione metafisica del mondo, non può quindi amare Halloween. Perché è chiaro cosa si fa ad Halloween, è chiaro chi si adora, ad Halloween. Ed è chiarissimo cosa egli vuole

Risposta semplice-semplice: il sacrificio umano.

 

E non si tratta di qualcosa di nuovo: esso era in uso ovunque sino all’avvento del cristianesimo, dall’Europa pagana all’America precolombiana, da Cartagine alla Nuova Guinea. Matematico: laddove non c’è Cristo – cioè Dio che si sacrifica per l’uomo – c’è l’uomo che si sacrifica per gli dèi, pardon, gli «spiriti».

 

Il sacrificio umano, quindi, è il sottotesto della festa di Halloween. È la sua quintessenza, passata, presente e futura.

 

Chi crede che alla dimensione metafisica del mondo, non può quindi amare Halloween. Perché è chiaro cosa si fa ad Halloween, è chiaro chi si adora, ad Halloween. Ed è chiarissimo cosa egli vuole.

 

Chi ama la propria anima, chi ama la vita non ama Halloween. Perché entrambe le cose, stanotte sono a rischio

Chi ama la propria anima, chi ama la vita non ama Halloween. Perché entrambe le cose, stanotte sono a rischio.

 

Speriamo che quanto abbiamo scritto vi abbia fatto paura.

 

Del resto, nella notte dello spavento in cui tutti – uomini e media – diffondono racconti macabri, questo è tipo di storia della notte di Halloween che vi fa Renovatio 21.

 

Una storia vera.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

Immagine di RottweilerRage via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)

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