Alimentazione

Grande Reset, l’incontro dei colossi la settimana prossima su cibo e agricoltura mondiale

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Una iniziativa del World Economic Forum (WEF), l’ente mondialista che sta apertis verbis progettando e predicando il «Grande Reset»  avrà luogo la prossima settimana, dal 23 al 24 novembre.

 

L’incontro di altissimo livello si concentrerà su cibo e agricoltura e avrà per titolo «Azioni coraggiose per il civo come forza del Bene».

La serie di conferenze del «Great Reset» si riferisce alle proposte per costruire un’economia verde, dopo la pandemia, che è la storia di copertura per immane speculazione di finanza «verde», mentre i mezzi di sostentamento vengono eliminati per masse di persone

 

La serie di conferenze del «Great Reset» si riferisce alle proposte per costruire un’economia verde, dopo la pandemia, che è la storia di copertura per immane speculazione di finanza «verde», mentre i mezzi di sostentamento vengono eliminati per masse di persone.

 

Non c’è una parola sull’attuale emergenza fame nel mondo, tranne per la verità lapalissiana della riduzione dei rifiuti.

 

Il cibo come «forza del bene» è una congettura per cui le persone dovrà mangiare in un modo che ridurrà le emissioni di gas serra e salverà il pianeta dalla morte per calore, scrive EIR.

 

Sono 45 le sessioni della due giorni, organizzate intorno a cinque temi verdi. Gli sponsor e i leader delle sessioni includono aziende di mega-cartelli, ad esempio Unilever e PepsiCo; Rabobank, una delle più grandi banche agricole private del mondo; e il World Wildlife Fund (WWF), il governo dei Paesi Bassi, nonché gruppi accademici e gastronomici.

Il cibo come «forza del bene» è una congettura per cui le persone dovrà mangiare in un modo che ridurrà le emissioni di gas serra e salverà il pianeta dalla morte per calore.

 

Una sessione del 23 novembre, ad esempio, è intitolata «Boosting Nature Positive Production», che sarà guidata dal WWF International. Il WWF è iperattivo in molte nazioni, riguardo la produzione agricola ad alta tecnologia e le sue limitazioni.  Questo autunno, ha collaborato con Cargill, Walmart e McDonalds su un nuovo programma di emissioni «verdi» per i pascoli negli altipiani settentrionali degli Stati Uniti. Al momento il programma è volontario, ma  sotto il Grande Reset economico del WEF rimarrà tale?

 

Un’altra sessione del 23 novembre è «Net Zero Agriculture: Aligning Banking Portfolios to 1.5 Degrees». Questa sessione «creerà idee con le parti interessate» su come le banche possono negare il credito alle operazioni agricole e alimentari che considerano non conformi all’impatto zero e riallineare i loro portafogli per essere più verdi. Sarà guidato da Rabobank e dall’Università di Wageningen nei Paesi Bassi, un tempo uno dei principali centri agricoli del mondo.

 

Il Grande Reset, insomma, pare andare a braccetto con l’idea di un’economia verde, resa necessaria dalla storia, ribadita dappertutto, del Cambiamento Climatico, ovvero il babau-Armageddon della nuova religione climatica.

 

Qualcuno come noi sente puzza di bruciato?

 

Il Grande Reset pare andare a braccetto con l’idea di un’economia verde, resa necessaria dalla storia, ribadita dappertutto, del Cambiamento Climatico, ovvero il babau-Armageddon della nuova religione climatica

Invitiamo il lettore a rileggere questo articolo pubblicata da Renovatio 21: «La religione del Cambiamento Climatico e i suoi sacrifici umani (Addio P.)».

 

Ci chiedevamo, allora: «Siamo in piena finestra di Overton per l’infanticidio di massa su base climatica?».

 

Ricordiamo sempre: «Come in ogni vera battaglia culturale del sistema, l’obbiettivo è sempre e solo la riproduzione umana»

 

 

 

 

 

 

 

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