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Grande Reset, a Davos Bill Gates chiede tasse «aggressive» sul carbonio per «accelerare» la quarta rivoluzione industriale

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Al World Economic Forum 2022, cioè l’incontro di Davos che anche quest’anno si svolge online, Bill Gates ha chiesto un’attuazione aggressiva delle tasse sul carbonio per costringere i paesi a reddito medio a modificare radicalmente i loro interi settori industriali.

 

Gates ha dichiarato che «i Paesi ricchi devono svolgere un ruolo centrale (…) in alcuni casi le tasse sul carbonio verranno utilizzate per guidare la domanda di questi prodotti puliti».

 

«Solo facendo ciò in modo aggressivo i costi economici saranno ridotti abbastanza da poterci rivolgere a tutti i paesi a reddito medio e dire “OK, cambia l’intera industria del cemento, cambia l’intera industria siderurgica”».

Gates sulle aziende: «Alcuni di loro falliranno, molti di loro falliranno (…) per farcela abbiamo solo bisogno di un numero ragionevole, alcune dozzine, ed è quello che dobbiamo accelerare».

 

«Il numero di aziende che lavorano su queste cose è molto eccitante», ha dichiarato Gates.

 

Il mega-magnate globale ha quindi profetizzato che «alcuni di loro falliranno, molti di loro falliranno», tuttavia, dice l’uomo per anni considerato il più ricco del mondo, «per farcela abbiamo solo bisogno di un numero ragionevole, alcune dozzine, ed è quello che dobbiamo accelerare».

 

Si tratta, spudoratamente, dell’ammissione della pandemia come processo di sfoltimento delle attività umane, dell’emergenza come strumento di una agenda di deindustrializzazione (e quindi, di impoverimento globale, e di conseguente riduzione delle nascite) – insomma, il COVID come leva di riconfigurazione dell’umanità.

 

Si tratta, spudoratamente, dell’ammissione della pandemia come processo di sfoltimento delle attività umane, dell’emergenza come strumento di una agenda di deindustrializzazione (e quindi, di impoverimento globale, e di conseguente riduzione delle nascite) – insomma, il COVID come leva di riconfigurazione dell’umanità

Sempre meno del progetto è dissimulato, oramai.


 

La trasformazione dell’intero comparto industriale mondiale era stata annunciata, in un libro precedente la pandemia, dall’ospite di Gates all’evento, il fondatore del World Economic Forum di Davos Klaus Schwab.

 

Tutto era già scritto in un libro pubblicato da Schwab nel 2016, La quarta rivoluzione industriale, stampato in Italia con prefazione dell’erede Agnelli (ora a capo anche del gruppo media Repubblica-L’Espresso) John Elkann.

 

Le idee del libro erano poi state trasposte, durante il primo anno della pandemia, in un altro testo che dichiarava apertis verbis che la pandemia era un’opportunità immensa per cambiare completamente il modello economico e industriale mondiale: si tratta del libello COVID-19: The Great Reset, bizzarramente non ancora tradotto in italiano.

 

Tra le idee di Schwab, vi sono anche pratiche di transumanismo, con l’esaltazione della fusione uomo-macchina e della possibilità di controllo della popolazione che tali sistemi offriranno.

 

Nel suo libro sulla Quarta Rivoluzione industriale, Schwab spiega con entusiasmo come la tecnologia in arrivo consentirà alle autorità di «intromettersi nello spazio fino ad ora privato della nostra mente, leggendo i nostri pensieri e influenzando il nostro comportamento». Perciò, «anche attraversare un confine nazionale potrebbe un giorno richiedere una scansione cerebrale dettagliata per valutare il rischio per la sicurezza di un individuo».

 

Se vi lamentate dei tamponi prima di volare, provate a pensare a quando arriveranno le scansioni cerebrali, praticate per cercare dentro di voi idee pericolose.

 

Un video apparso due mesi fa riassumeva satiricamente il mondo futuro immaginato da Schwab, un luogo dove, per usare uno slogan del Forum di Davos, «non possiederai nulla e sarai felice».

 

 

Come riportato da Renovatio 21, a novembre 2021, senza che i giornali degnassero la cosa di attenzione, Schwab ha incontrato il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi.

 

Come noto, Schwab ha dato l’onore di aprire il Forum di quest’anno al presidente cinese Xi Jinping.

 

 

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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)

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