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Grande protesta degli agricoltori olandesi contro l’Agenda verde del governo e della UE

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«La bomba all’azoto esplode nei Paesi Bassi» è il titolo del Gazet van Antwerpen, in Belgio, riferendosi all’esplosione sociale in atto contro la politica del governo olandese di tagliare drasticamente l’agricoltura, in particolare il bestiame, con la scusa verde di tagliare le emissioni di azoto per per salvare il pianeta.

 

Questa settimana, gli agricoltori olandesi hanno protestato mettendo balle di fieno sulle autostrade, annaffiando il letame sulle strade e lasciando libero il bestiame in Parlamento.

 

Il primo ministro olandese Mark Rutte ha denunciato le proteste degli agricoltori al vertice della NATO a Madrid.

 

 

 

Tuttavia, i legislatori e il governo Rutte stanno portando avanti ordini per cui tutti i distretti olandesi devono dire entro la fine dell’anno come raggiungeranno l’obiettivo di una riduzione del 50% delle emissioni di azoto dell’agricoltura entro il 2030, una mossa che fa parte del Green Deal dell’UE.

 

Il 22 giugno, circa 40.000-60.000 agricoltori si sono radunati nel centro dei Paesi Bassi per protestare contro il piano per l’azoto di Amsterdam, mirato a conformarsi alle norme dell’UE sulla riduzione del cosiddetto inquinamento da azoto, che richiederebbe tagli fino al 95% delle emissioni in alcune province e forzare la chiusura di un numero enorme fattorie

 


Sono arrivati a dar man forte anche gli agricoltori dal Belgio, poiché anche loro hanno le spalle al muro.

 

La coalizione di governo olandese vuole ridurre del 50% entro il 2030 le cosiddette emissioni di «inquinanti», principalmente ossido di azoto e ammoniaca. Poiché i fertilizzanti rilasciano ossido di azoto e le urine e le feci del bestiame rilasciano ammoniaca, metà delle aziende agricole della nazione dovrà chiudere e la produzione alimentare dimezzata. Il che vorrà dire: meno cibo per milioni di persone.

 

 

 

Non c’è da stupirsi che una settimana dopo, gli agricoltori siano tornati in protesta, rallentando il traffico e manifestando vicino alla casa del «ministro dell’azoto» – il ministro per la conservazione della natura –  smontando un’auto della polizia che bloccava i trattori.

 

I Paesi Bassi esportano ogni anno 65 miliardi di euro di ortaggi, frutta, fiori, carne e latticini.

 

Fermare questa produzione alimentare è un atto criminale, genocida. Ma del resto sappiamo come da tempo si prepari il Grande Reset alimentare, per il quale Davos lavora da tempo e nel quale Bill Gates ha investito diversi miliardi.

 

Tutto questo, mentre il mondo subisce il contraccolpo sul grano e sui fertilizzanti, e decine di misteriosi incendi si stanno susseguendo nell’industria del cibo americana.

 

Su questo sito vi abbiamo parlato di una Holodomor dell’Occidente provocata artificialmente dalle sue élite.

 

Ecco a cosa assomiglia.

 

 

 

Immagine da Twitter

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