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Google sta digitalizzando campioni dei tessuti biologici dei soldati USA

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Google avrebbe collaborato con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per digitalizzare campioni di tessuto biologico prelevati da militari in servizio e memorizzarli in un database accessibile ai medici militari per la diagnosi e il trattamento di malattie. Lo rivela un articolo di ProPublica.

 

L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio denominato «Joint Pathology Center» (JPC) volto a creare un archivio digitale di campioni di tessuti di pazienti militari per migliorare la diagnosi e il trattamento delle malattie.

 

Questa collaborazione solleva preoccupazioni sulla privacy dei dati dei militari, in particolare riguardo alla possibilità che i dati possano essere utilizzati per finalità militari o di sorveglianza. Tuttavia, il Dipartimento della Difesa ha assicurato che il database sarà utilizzato solo per scopi medici e che saranno implementate rigorose misure di sicurezza per proteggere la privacy dei dati dei militari.

 

Tali collaborazioni pongono la questione della responsabilità delle aziende tecnologiche nell’uso dei dati sanitari e sottolinea la necessità di garantire che le aziende rispettino le normative sulla privacy dei dati e siano trasparenti riguardo alle loro attività nel settore della salute.

 

L’articolo sottolinea inoltre come l’iniziativa di Google sia solo una delle molte collaborazioni tra aziende tecnologiche e istituti militari per la creazione di archivi di dati medici. Tuttavia, l’articolo solleva preoccupazioni sulla natura di queste collaborazioni e sull’uso dei dati dei pazienti per finalità militari o di sorveglianza.

 

La creazione di archivi di dati medici digitali può portare a sviluppi tecnologici che sarebbero utili anche per il campo militare, come ad esempio lo sviluppo di protesi avanzate o tecnologie di diagnosi precoce. L’uso dei dati sanitari dei pazienti per la ricerca militare potrebbe minare la fiducia dei pazienti e della popolazione nel sistema sanitario e nella ricerca medica.

 

La società madre di Google, Alphabet, ha precedentemente attirato l’attenzione per i suoi sforzi per raccogliere e analizzare dati medici. Nel Regno Unito, le autorità di regolamentazione hanno rimproverato un ospedale nel 2017 per aver fornito dati su oltre 1,6 milioni di pazienti, a loro insaputa, all’unità AI di Alphabet, DeepMind.

 

Nel 2019, il Wall Street Journal ha riferito che Google aveva un accordo segreto, soprannominato «Project Nightingale», con un sistema sanitario cattolico che gli dava accesso ai dati su milioni di pazienti in 21 Stati americani, anche all’insaputa di pazienti o medici. Google ha risposto all’articolo del WSJ in un post sul blog in cui si afferma che i dati dei pazienti «non possono e non saranno combinati con i dati dei consumatori di Google».

 

Come riportato da Renovatio 21, Google ha finanziato l’organizzazione collegata al laboratorio di Wuhan guidata dal famigerato Peter Daszak – EcoHealth Alliance – per oltre un decennio.

 

«Il braccio di beneficenza del gigante della tecnologia, Google.org, ha ripetutamente fornito sostegno finanziario per ricerche e studi condotti da Daszak, colpito dallo scandalo, e dalla sua EcoHealth Alliance con sede a New York», riportava due anni fa il quotidiano britannico Daily Mail.

 

Google era altresì implicata in ricerche per lo sterminio delle zanzare, rilasciando nell’ambiente zanzare maschio infettate con un batterio che le rende sterili. Un’operazione non lontanissima da quelle finanziate da Gates (e del Pentagono suo «socio»), che usano però sugli insetti la bioingegneria spinta.

 

 

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