Geopolitica
Gli USA si preparano ad evacuare le basi dei droni in Niger
Gli Stati Uniti stanno per evacuare due basi di droni in Niger come precauzione contro possibili problemi con il nuovo governo militare, ha detto ai giornalisti il 18 agosto a Washington il generale dell’aeronautica James Hecker.
Il Pentagono sta esplorando le regioni del Sahel e del Sahara dell’Africa settentrionale alla ricerca di alleati «con cui potremmo forse collaborare e quindi spostare lì le nostre risorse», ha rivelato Hecker, rifiutandosi di nominare Paesi specifici.
Il generale dice di sapere «dove vorremmo che fosse la base, ma questa diventerà una questione diplomatica».
Il generale Hecker ha quindi chiarito che Washington non ha preso una decisione definitiva sull’opportunità di classificare come un colpo di Stato il rovesciamento del presidente Mohamed Bazoum da parte della guardia di palazzo nigerina, una decisione che richiederebbe di recidere la maggior parte dei legami militari e di sicurezza tra le due Nazioni.
Gli USA dispongono sul territorio della Niger Air Base 201 (noto anche in alcune fonti come «Nigerien Air Base 201») è una base aerea di droni americani a cinque chilometri da Agadez. La base è di proprietà dell’esercito nigerino ma è stata costruita e pagata dalle forze armate statunitensi che la gestiscono come base di velivoli senza pilota (UAV). A partire da febbraio 2018, il sito è costituito da una pista, ancora in costruzione, un hangar e numerosi edifici più piccoli in cui il personale può lavorare e vivere
Per le operazioni UAV gli USA utilizzano dal 2014 l’aeroporto internazionale di Mano Dayak di Agadez così come l’aeroporto internazionale Diori Hamani di Niamey.
L’aviazione americana dispone di basi per drone in tutto il mondo, dal Qatar alla Somalia, alle Filippine, alla Tunisia, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Chad, Burkina Faso, Uzbekistan, Seychelles, Germania e anche in Italia (presso Sigonella, ma solo fino al 2019).
Come riportato da Renovatio 21, lo scorso 19 agosto una riunione dell’ECOWAS in Ghana ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava di aver concordato un non specificato «D-Day» per l’azione militare contro il Niger, qualora la giunta militare golpista non si dimette. Ultimatum precedenti erano scaduti senza reazioni.
Abdel-Fatau Musah, il commissario per gli affari politici, la pace e la sicurezza dell’ECOWAS, ha affermato che 11 paesi su 15 avevano accettato di inviare truppe per una simile invasione militare.
Il leader della giunta del Niger, il generale Abdoulrahmane Tchiani, ha detto che il Paese tornerà al governo civile, ma che potrebbero volerci tre anni.
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