Geopolitica

Gli USA possono perdere la guerra in Ucraina

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L’ex militare USA e ispettore ONU Scott Ritter, nel suo terzo editoriale consecutivo sull’argomento, ha avvertito ancora una volta che se gli Stati Uniti entrano in guerra contro la Russia sull’Ucraina, le forze armate statunitensi subiranno una sconfitta devastante: le forze armate statunitensi non sono predisposte, né dal punto di vista organizzativo né dottrinale, per combattere un avversario «quasi pari», mentre l’esercito russo lo è.

 

Il pezzo, intitolato «Una guerra con la Russia sarebbe diversa da qualsiasi cosa gli Stati Uniti e la NATO abbiano mai sperimentato» è stato pubblicato dalla testata russa in lingua inglese RT.

 

La spinta principale dell’argomentazione di Ritter è che l’applicazione dell’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico – che un attacco a uno dei membri è un attacco a tutti i membri– sarebbe disastroso.

«L’esercito americano non è né organizzato, addestrato né equipaggiato per combattere le sue controparti russe. Né possiede una dottrina in grado di sostenere conflitti di armi combinati su larga scala»

 

Dopo aver descritto quella che secondo lui è la strategia del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj per utilizzare la NATO per la «de-occupazione» della regione del Donbass e della Crimea, Ritter usa la propria esperienza come ufficiale di marina negli anni ’80 per avvertire che «una guerra con la Russia sarebbe essere diversa da qualsiasi cosa l’esercito americano abbia mai sperimentato, mai».

 

«L’esercito americano non è né organizzato, addestrato né equipaggiato per combattere le sue controparti russe. Né possiede una dottrina in grado di sostenere conflitti di armi combinati su larga scala. Se gli Stati Uniti dovessero essere coinvolti in una guerra di terra convenzionale con la Russia, si ritroverebbero ad affrontare una sconfitta su una scala senza precedenti nella storia militare americana. Insomma, sarebbe una disfatta».

 

L’ex consigliere balistico del Generale Norman Schwarzkopf e membro dell’Intelligence dei Marines attribuisce questa condizione alla «disavventura ventennale dell’America in Medio Oriente in Afghanistan, Iraq e Siria» che «ha prodotto un esercito che non era più in grado di sconfiggere un avversario di pari livello sul campo di battaglia».

«Se gli Stati Uniti dovessero essere coinvolti in una guerra di terra convenzionale con la Russia, si ritroverebbero ad affrontare una sconfitta su una scala senza precedenti nella storia militare americana. Insomma, sarebbe una disfatta»

 

Descrivendo come i russi, con le loro enormi capacità nell’artiglieria, nella guerra elettronica e in altre aree, potrebbero isolare e sopraffare e quindi distruggere le forze di terra statunitensi e NATO, Ritter conclude: «Questo è ciò che accadrà se gli Stati Uniti e la NATO cercheranno di annettere il “sacro obbligo” dell’articolo 5 della Carta della NATO all’Ucraina. Insomma, un patto suicida».

 

EIRN si pone quindi la domanda giusta: «se l’esercito americano dovesse affrontare una sconfitta sul campo in una guerra con la Russia, qual è la probabilità che tale una guerra divenga subito nucleare?»

 

Come riportato da Renovatio 21, in USA sono in vari a pensarci – e non per evitare lo scontro termonucleare. Anzi.

 

 

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