Geopolitica

«Gli USA non sono interessati alla pace»: parla l’ex presidente del Partito Socialdemocratico Tedesco

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Oskar Lafontaine, ex presidente del Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD), ha fatto dichiarazioni completamente eterodosse rispetto alla linea del suo partito al governo.

 

«Agli Stati Uniti non interessa la pace. Lo ha detto lui stesso il loro segretario alla Difesa, che io chiamo sempre il segretario alla guerra. Gli Stati Uniti combatteranno fino a quando la Russia non sarà in grado di condurre tali ostilità» ha dichiarato Lafontaine alla rivista Focus.

 

Inoltre, sulla provocazione della Russia da parte dell’espansione verso est della NATO, è stato conciso: «Nessuno stato vuole che gli venga messo un coltello alla gola… È inaccettabile piazzare missili al confine di una potenza nucleare. Gli Stati Uniti non dovrebbero fare agli altri ciò che non vorrebbero fosse fatto loro».

 

Esiste quindi all’interno del SPD una fronda che è contraria alla guerra in corso, sostenuta alacremente dalla maggioranza del partito e – incredibilmente per chi non conosce il retroscena della sua classe dirigente – dai Gruenen, il partito dei Verdi alleato della SPD nel cosiddetto governo ampel, o «governo semaforo» (comprendendo anche i liberali) di Olaf Scholz.

 

A sinistra vi sono altre voci dissonanti: il co-presidente del partito di sinistra tedesco Die Linke, Martin Schirdewan, ha dichiarato in un’intervista a Der Spiegel pubblicata il 5 febbraio che «vogliamo una pace stabile, dovremmo trovare un modo per interagire con la Russia».

 

Va considerato che grande oppositore della guerra NATO in Ucraina è l’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder, il predecessore di Angela Merkel, divenuto poi alto dirigente nei colossi degli idrocarburi russi in amicizia diretta con Vladimir Putin. Ad una rivista spagnola, forse trasmettendo un messaggio che veniva da Oltrecortina, Schroeder dichiarò che «la Russia vuole una soluzione negoziata». L’ex cancelliere fu ignorato e coperto di ingiurie e richieste di dimissioni dai suoi colleghi di partito.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Bundestag ha recentemente cassato la proposta del partito AfD di una commissione parlamentare sulla distruzione dell’infrastruttura gasiera Nord Stream 2, dopo che era emerso, tramite un articolo del premio Pulitzer Seymour Hersh, che dietro allo storico sabotaggio vi sarebbe direttamente la Casa Bianca di Joe Biden.

 

Particolarmente feroce nei 45 minuti di dibattito al Parlamento tedesco dopo la presentazione della mozione da parte del deputato dell’AfD Harald Weyel è stato il discorso del socialdemocratico Bengt Bergt, il quale ha affermato che nessuno ascolta il giornalista investigativo americano Seymour Hersh. Il deputato socialdemocratico  ha altresì dichiarato che Putin era responsabile di aver intrapreso la «guerra energetica» contro la Germania, che l’AfD avrebbe dovuto piuttosto essere chiamato «PFD», acronimo per «amici di Putin in Germania», che l’AfD avrebbe dovuto condividere il letto con Sahra Wagenknecht del partito di sinistra Die Linke, uno dei i principali organizzatori della manifestazione per la pace del 25 febbraio a Berlino, che ha richiamato 50.000 persone, e che c’era un motivo giustificato per l’Agenzia per la protezione dello Stato BfV per tenere sotto sorveglianza l’AfD.

 

 

 

 

 

 

Immagine di James Steakley via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

 

 

 

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